lunedì 23 dicembre 2013

Il concerto della materna... Il triste epilogo...

E insomma dai... Mi rode. Ecco. L'ho detto. Forse l'aver scritto un post sul concerto di venerdì 13 è stata una calamita troppo forte per la sfiga sta di fatto che: il 18 mattina (data della prima serata del concerto, quella per i genitori) la Peste s'è svegliata e ha vomitato, poi ha rivomitato e rivomitato, fino a cadere tramortita sul divano verso le 2 per risvegliarsi intorno alle 5, non succedeva dal lontano.... mmm... ehm... non è mai successo credo che la Peste abbia dormito tre ore filate, neanche da neonata... dicevo alle 5 le guance rosse e dei discorsi alquanto "strani?" mi fanno pensare al peggio... 40.2 di febbre.
Che dire... me la so tirata e ora mi rode perchè la piccola non ha potuto partecipare al tanto atteso evento. Mi dispiace, per lei soprattutto, e mi rode, mi rode perchè lei da piccola adulta qual'è se l'è presa molto meno della sua scriteriata madre, che prima dice dice ma poi a vedere la sua "primogenita" sul palco ci sarebbe andata e anche volentieri. Sarà per l'anno prossimo continuo a ripetermi però... però...
Beh vediamo il lato positivo almeno non sarà malata per la vigilia :)
Dite che così me la ri-tiro eh? Ok ok sto zitta va.... Buona vigilia e visto la frequenza con cui scrivo ultimamente anche Buon Natale a chiunque passi di qui, a chiunque ha un desiderio nel cuore, a chiunque sogna, a chiunque chiede un dono speciale a Babbo Natale, a chiunque si sveglierà il 25 con gli occhi luccicanti di pura gioia, come un bambino! Auguroni!

venerdì 13 dicembre 2013

E si ricomincia... Il concerto di Natale della materna incombe (pure quest'anno!)

Forse ricorderete il delirio che si cela dietro la preparazione del concerto di Natale della scuola materna della Peste, ne avevo parlato abbondantemente qui. Certo l'anno scorso era il primo anno ed ero abbastanza ignara di ciò a cui andavo incontro, forse avrebbero dovuto allarmarmi il numero di genitori di cinquenni che si davano alla macchia intorno ai primi di Dicembre, quelli che "Eh no noi quest'anno andiamo dai nonni/alle Maldive/in settimana bianca in quei giorni... P-E-C-C-A-T-O!!!! Ma poi ci raccontate eh.. voi che restate!". Già... Noi che restiamo. Bene. Ieri è arrivato il primo bigliettino criptico che, devo dire, quest'anno era meno criptico... naaa... era criptico solo che non sono più una novellina ;)
Anche quest'anno abbiamo delle richieste per quanto riguarda l'abbigliamento e, ovviamente, se l'anno scorso avevo magliette di ogni colore tranne che bianca, quest'anno le ho di tutti i colori tranne nera... come la vogliono per il concerto? Nera. Ovvio. Ma ho già posto rimedio, una cosa bella della maternità è che si sta a casa la mattina = zero code nei negozi e tempo a disposizione. Ora capisco le mamme di quelle bimbe perfette senza macchie sulle tute, con i grembiuli inamidati e con le scarpe pulite... stanno a casa, non lavorano. Svelato il mistero. Se la PiccolaPeste adesso è così? Oh no di certo lei sembra comunque appena uscita da un campo profughi, senza offesa per i profughi è che la Peste è proprio "profuga dentro". E comunque per restare in tema di concerto era da qualche giorno che la Peste si aggirava per casa cantando "Ciusimento! Ciusimento! Tutti quanti ci devon contar!" con aria solenne. Al che decido di indagare: "Cate ma che canti? è una canzone del concerto di Natale?" "Sì mamma... è per lo spettacolo! Non te lo ricordi?" (non te lo ricordi ce lo mette sempre....) "Ah si?! Ma com'è che fa?" "Ciusimento! Ciusimento! Tutti quanti dagli orti e dal mar!" "Mai sentita... Ma Ciusimento che vuol dire Cate?" "Ciusimento mamma! Ho detto! Ciusimento... tutti quanti ci devon contar!" (un po' scocciata per la verità...)
Qiundi comincio a svegliare i miei due neuroni: ciusimento + contare + tutti quanti + dalla terra e dal mar.... mmm... Ma certo!!!! Censimento! Quando è nato Gesù stavano tutti andando a fare il censimento! E il censimento serve per contare la popolazione! Sono un genio!
"Amore è censimento non ciusimento" "Uhm" "Censimento è quando si conta un popolo e i genitori di Gesù stavano andando a farsi contare quando lui è nato, sai che è nato in una stalla per la strada no?" "Si mamma e il bue e l'asinello lo scaldavano con l'alito" (alito? questa poi!) "Brava! Quindi com'è che si canta: Censimento!" "Ok censimento... tutti ci devon contar!" "Bravissima!".
Come cantava stamani secondo voi? "Ciusimento! Ciusimento! Su corriamo da terra e dal mar!"
Sarà una luuuuuuunga settimana....

lunedì 25 novembre 2013

P.d.P. (Programmi da Poccia)

La vita da BisMamma scorre che è una bellezza... Quando uno aspetta il secondo figlio tutti ti parlano di quanto sarà tremendo tornare ad allattare, a svegliarsi la notte, a non avere più tempo per fare una doccia, di quanto il tempo si riduca drasticamente e di quanto la gestione di due bambini moltiplichi ma che dico! Aumenti in modo esponenziale il lavoro di una mamma! Beh... ve lo dico all'orecchio e sottovoce e probabilmente tra qualche mese mi smentirò da sola e presa da raptus cancellerò queste righe ma: nessuno dice che con il secondo figlio le ansie stanno a zero!!!! Avete capito bene: 0 ANSIA. Vi pare poco? Beh a me che di secondo nome faccio Ansia la cosa mi conforta... e parecchio.Vuoi che apparte allattare con la PiccolaPeste di dormire non se ne parla neanche adesso (si sveglia più lei della sorella... per dire...) vuoi che ancora la GranDama non parla nè cammina quindi gran da fare non lo dà... insomma per farla breve ho riscoperto la TV pomeridiana, credo fosse dai tempi delle superiori o delle medie che non guardavo la TV il pomeriggio mentre adesso mi metto sul divano e mentre allatto guardo la TV e non PeppaPig o la Pimpa o Barbapapà o Pippi ma QUELLO CHE VOGLIO!!!! E allora via libera ai programmi trash! X-Factor, Masterchef, America's Next Top Model e udite udite ho scoperto Glee e ci so entrata in fissa! No dico, sono sempre l'ultima a sapere le cose?! Sì... Comunque apparte Friends e Sex and the City io non sono una grande appassionata di serie, ma Glee! Ragazzi... Glee! Che dite sto regredendo ai tempi delle superiori o mi so definitivamente bruciata gli ultimi due neuroni con l'allattamento?

giovedì 14 novembre 2013

3 buoni motivi per essere felice :)


1. La PiccolaPeste fra due giorni compie 4 anni!!! Ma ci pensate? 4!!!!
2. Sono rientrata nei miei jeans :) EVVAI!!!!!
3. Questo sorriso....


lunedì 11 novembre 2013

Cose belle in TV....

Ieri sera a "Che tempo che fa", un grande sportivo, un grande campione, un grande uomo...


E stasera su SKY "I delitti del BarLume" dai romanzi di Malvaldi (che per altro io adoro!).

lunedì 4 novembre 2013

E io torno a sognare...

Sì sì lo so che dovrei fare dei post più... come dire incentrati sulle 3P (poppate, pannolini e pupù) ma io non ce la faccio è più forte di me! E allora sogno... Perchè ricomincerò a correre, perchè la maratona di NYC è sempre lì che mi aspetta e io non la deluderò. Sognare in fondo non costa nulla :)

mercoledì 23 ottobre 2013

Chi arriva e chi se ne va...

A una settimana esatta dall'arrivo di Annalisa è venuta a mancare la mia "mitica" ZiaIlia, dico mitica non a caso e scrivo ZiaIlia non a caso perchè Lei era veramente una donna mitica e ZiaIlia perchè, per me, è sempre stato il suo nome con Zia attaccato a Ilia, anche se in realtà era la zia di mio padre. ZiaIlia è sempre stata un esempio per me perchè nonostante i suoi 93 anni era una "donna moderna", era vissuta da donna moderna in un epoca e in un contesto, quello di un piccolo paese, in cui la modernità e l'emancipazione femminile non erano viste proprio di buon occhio. ZiaIlia contrae la poliomielite da piccola, giorni di febbri altissime lasciano una bimba con difficoltà di linguaggio e la mascella leggermente bloccata, problemi che col tempo verranno superati del tutto perchè non di tipo neurologico ma muscolare, ma che in quel momento e in quel contesto storico di ignoranza determineranno il suo futuro; viene infatti allontanata dalla scuola del paese e mandata a studiare in un collegio femminile gestito dalle suore che si occupa anche di bambini sordomuti. Questa scelta sicuramente crudele da parte della famiglia sarà la sua rivincita. Ben presto infatti ZiaIlia si dimostra molto più intelligente del previsto e da alunna, con gli anni diventa insegnante per i bambini sordomuti, nel frattempo per poter restare a studiare deve diventare novizia, ma fare la suora non è proprio nelle sue corde e così non prende i voti e torna a casa. Ma il paesello e la famiglia che ha "rifiutato" quella bambina in difficoltà va stretto a questa ragazza troppo "acculturata" per l'epoca, purtroppo però la guerra incombe e lei è costretta a restare, ma non appena la guerra finisce decide di metter su un negozio di alimentari, le persone non hanno più niente e tutto è in ripresa, gli affari vanno bene e lei si compra una delle prime lambrette in circolazione, sicuramente è la prima donna che fa consegne in lambretta, inoltre comincia a viaggiare, Roma soprattutto, ma anche Firenze, Pisa, Assisi, la sua sete di conoscenza non ha limiti, legge, va al cinema, a teatro, i ragazzi e metter su famiglia è l'ultimo dei suoi pensieri. Intanto sua sorella (mia nonna) che nel paesello c'è restata ed incarna perfettamente lo stereotipo della brava "donna di casa" mette su famiglia, ma non è molto fortunata, il primo figlio muore ad appena 1 anno, il secondo nasce morto e quando finalmente nasce mio padre lei è così provata fisicamente e psicologicamente che cade in depressione. Sarà ZiaIlia ad occuparsi del neonato, a svegliarsi ogni notte per scaldargli il biberon, a cullarlo, a consolarlo, quella donna mai stata nè moglie nè madre alleverà suo nipote come fosse figlio suo. Gli anni passano e ZiaIlia si sposa ormai quarantenne, non avrà figli ma per suo nipote e poi per me, la figlia di quel nipote cresciuto come un figlio, sarà sempre un punto di riferimento. Ho dei bellissimi ricordi legati a mia ZiaIlia, come il suo bellissimo presepe che ogni anno arricchiva di nuovi particolari fino a raggiungere quasi le dimensioni di una stanza, o i pomeriggi passati a ritagliare i testi delle canzoni dal TV Sorrisi e Canzoni con cui riempiva i quaderni che accompagnavano le sue cassette con i successi discografici degli anni 60-70-80... oppure i suoi compleanni, lei sì che sapeva festeggiare! Ed è questo l'ultimo ricordo che voglio avere di lei, la festa per i suoi 93 anni, ad Aprile, dove a fine festa nella sua cucina con il suo sorriso ironico mi disse "Sono felice, ho vissuto a lungo e bene, ma adesso... sono stanca. Che cosa ci faccio ancora qui?". Da quella sera, quasi avesse deciso, ha cominciato a peggiorare finchè finalmente (o forse no non so...) la sua domanda a trovato una risposta.


  

giovedì 10 ottobre 2013

Annalisa

E così è nata... A dispetto di chi la voleva far nascere prima, Annalisa si è presentata al mondo alle 10:18 del 27 settembre 2013, con ben 4 giorni in più rispetto al mio tempo stimato e con ben 9 giorni in più rispetto al tempo ri-datato dall'ecografo, poi uno dice i secondi... non solo ma a dispetto dell'ormai noto adagio che "il parto del secondo figlio è più veloce", Annalisa è stata molto meno collaborativa della PiccolaPeste e infatti, complice anche un paio di etti in più di sua sorella, è uscita bella tondetta, fresca come una rosa e profumata come una gran dama, mentre io stremata e puzzolente minacciavo il Prof che Questa sarebbe stata l'ultima, tra una boccata d'ossigeno e l'altra...
Beh... chiariti i dettagli tecnici cosa posso dire...  vorrei poter trovare le parole giuste per esprimere quello che provo in questo momento, è come se qualcuno avesse riavvolto il nastro del tempo di 4 anni e mi avesse ridato una PiccolaPeste nuova di zecca e con lei la possibilità di ricominciare senza le ansie, le angoscie e le paranoie della prima volta, non solo, ma avendo ben chiaro anche il futuro, i progressi che farà, come diventerà... lo so, ogni bimbo è diverso ma per me adesso Annalisa è una "nuova Caterina", un nuovo libro bianco da scrivere, disegnare, colorare, leggere e interpretare, rispetto a prima mi sento più forte e nonostante l'evidente difficoltà di avere due bambini, sono felice, mi sento felice, mi sento come se mi si fosse allargato il cuore.
E adesso un giochino per chi si stesse chiedendo a chi somiglia la nuova nata: Trova le differenze!


Annalisa


Caterina




martedì 24 settembre 2013

40 +1... Ma chi l'ha detto che i secondi nascono prima?

Manco dal blog da una vita ma dire di non aver avuto neanche cinque minuti per me è riduttivo... Senza contare il fatto che quando sono riuscita a stare cinque minuti in pace mi so abbioccata da qualche parte... Comunque "la pancia è scaduta" anche se noi dal canto nostro stiamo benone ma sembra che il fatto che Annalisa non si decida a uscire dalla pancia sconvolga i più. Ormai sono abituata ai commenti, di qualsiasi genere, ne ho scritto in abbondanza anche sul blog, ci sono i commenti dei primi mesi, quelli degli ultimi, quelli sull'allattamento e sul sonno, che dire: sui figli degli altri sono tutti dei gran luminari. Per cui stavolta sono decisa a lasciarmi scivolare addosso ogni cosa e a godermi di più tutto, senza "troppe" ma soprattutto "inutili" preoccupazioni, ci riuscirò? Per adesso gli ormoni mi tengono in UP, quando sarò nella fase DOWN probabilmente canterò ben altre canzoni ma adesso non ci penso e mi godo questi ultimi giorni di pancia (che tanto lo so che per quanto più faticosa della prima mi mancherà anche lei :D).
Ma parliamo di cose serie, quest'estate è stata caratterizzata da un grande amore e da una nuova consapevolezza, il grande amore per la PiccolaPeste con cui ho passato momenti idilliaci di complicità madre-figlia che mi hanno fatto capire che, veramente, l'amore per un figlio è unico e ineguagliabile e soprattutto indivisibile, adesso sono più che mai convinta che questa nuova Peste non potrà scalfire in nessun modo questo amore ma casomai ne creerà uno nuovo e unico un po' alla volta. E la consapevolezza beh... la consapevolezza che la mia piccolina è cresciuta tantissimo e che continua ogni giorno a crescere e a stupirmi con la sua "maturità" e con la sua "saggezza" e infinità sensibilità, lo so che sembrano parolone affiancate ad una bimba di nemmeno 4 anni ma è così; ogni giorno che passa ho come l'impressione che non sono io ad insegnare le cose a lei ma è lei che insegna a me la bellezza della vita e delle piccole grandi scoperte quotidiane. Forse è proprio questa la magia di essere un genitore riscoprire la vita attraverso gli occhi di un figlio.



 

sabato 17 agosto 2013

Open - Andre Agassi

Ecco un libro che, appena finito, ricomincerei a leggere e rileggere e rileggere. Non è solo la biografia di un grande tennista, ne è l'essenza, essenza di una vita dedicata ad uno sport e ad una professione odiata ma di cui non si può fare a meno, è la storia degli eccessi, fuori e dentro il campo, di un ragazzino cresciuto troppo in fretta. E' la storia di un uomo sensibile e solo, non capito e spesso aggredito da una notorietà e da riflettori troppo grandi e troppo luminosi per il suo carattere dolce e schivo. E' la storia dell'uomo che non ti aspetti, che pagina dopo pagina cominci a comprendere, ad amare. E' la storia di una vita vissuta al massimo, sempre con la sensazione di non sapere dove siamo e cosa stiamo facendo, una vita che quasi non ci appartiene, la vita di un mito del tennis, la vita di un uomo comune. Un libro bellissimo, credete a me.

giovedì 15 agosto 2013

Era un venerdì...

Era un venerdì quando girandomi ti ho visto arrivare. Sapevo che saresti venuto a trovarci ma chissà perchè in quel momento presa dai "discorsi tra mamme al parco", non ci pensavo più. Era venerdì, la Peste giocava con le amichette, il sole splendeva sul parco, faceva caldo ma non troppo. Mi hai visto subito e nonostante fossero passati tre anni mi hai riconosciuto da come gesticolavo, un segno distintivo inequivocabile, come la camminata "da donna incinta" mi dicevi e adesso, con un pancione di 7 mesi e un po' sì, che posso darti ragione :)
Era un venerdì quando hai conosciuto la PiccolaPeste, quando ti ha investito, come un uragano con le sue domande e con le sue chiacchiere, quando vi siete presentati, quando ti sei aggiudicato la sua attenzione e la sua simpatia con la maglietta con Minnie e Topolino. Era venerdì, erano passati tre anni ma quando abbiamo cominciato a parlare, per me, era come se ci fossimo lasciati la sera prima, succede di rado questa magia. Succede di rado che nonostante la vita ci porti lontano i nostri pensieri continuino a incontrarsi, a seguire gli stessi percorsi. E' stato bello vedersi, è stato bello parlare, è stato bello vedere che alla fine della giornata avevamo ancora tante e tante cose da dire. E' stato proprio un bel venerdì.

mercoledì 7 agosto 2013

E un giorno all'improvviso...

Upim reparto giochi/vestiti io, la Peste e il Prof siamo alla ricerca di una piscina gonfiabile da mettere in terrazzo, finalmente la troviamo e tra le urla di gioia della PiccolaPeste ci dirigiamo al piano di sotto per pagare... Ma mentre attraversiamo il reparto neonati accade qualcosa di imprevisto, inimmaginabile, insperato, Caterina si ferma davanti a delle tutine da neonata e ne punta una (la più carina devo ammettere!) "Mamma!!!! Guarda!!! Questa è per la mia sorellina! Guarda com'è piccina! Guarda com'è bellina! La posso regalare alla mia sorellina? Ti prego mamma ti prego!"
E così io e il Prof, increduli e quasi con le lacrime agli occhi, abbiamo comprato l'ennesima tutina che di sicuro non ci sarà indispensabile ma che altrettanto sicuramente guarderemo ogni volta con i lucciconi, perchè ci ricorderà il primo (forse l'ultimo o forse di una lunga serie chi lo sa...) slancio d'affetto della nostra "piccola sorella grande" :)

lunedì 29 luglio 2013

Pastorale Americana - Philip Roth

Oggi avrei tante cose da scrivere ma prima di tutto vorrei parlare di un libro che ho finito di leggere da una decina di giorni ma che ancora mi rimbalza da un neurone all'altro, l'ho lasciato "decantare" come si direbbe di un buon vino d'annata e nonostante questo ogni volta che ci penso scopro un sapore o un odore che ad un primo assaggio mi era sfuggito, credo sia un libro a cui penserò spesso... comunque, sto parlando di "Pastorale Americana" di Philip Roth. Diciamo che il libro è il classico pugno nello stomaco, di quelli che però ogni tanto ci vogliono, di quelli che "svegliano", che fanno capire le cose, che fanno cambiare "registro". Tanto per cominciare è una saga familiare e io, ormai è noto (vedi Franzen...) adoro le storie incentrate sulle famiglie e le adoro per un motivo particolare, perchè si parte dalla storia di una famiglia per poi unirla, legarla e inserirla in un più ampio contesto, che nel caso specifico di "pastorale americana" è proprio la storia degli Stati Uniti e in particolar modo del "Sogno Americano", dalle più alte vette della realizzazione di un impero dal nulla, alla facciata linda e pulita di una vita senza problemi, al marcio che si nasconde nel profondo della natura umana. Un libro da leggere, indubbiamente.

giovedì 11 luglio 2013

30 settimane

Eh si... 30 settimane sono già trascorse e ormai io e la piccola "coinquilina" ci apprestiamo al rush finale, dicono sia il periodo peggiore, dicono che con il caldo soffrirò... mah! Io per adesso sto abbastanza bene, così bene da aver affrontato due settimane al mare con la PiccolaPeste ed esserne sopravvissuta, abbastanza bene da stare in ufficio ancora con il golfino sulle spalle nelle ore più fresche... per Agosto vedremo, intanto da giovedì prossimo sarò in maternità! E poi avrò tutto il tempo per realizzare quello che in quasi 7 mesi ancora non ho concretizzato e cioè "che da settembre saremo 4!!!". Fa un certo effetto eh?! Intanto tutti si divertono a spaventarmi e a mettermi in guardia, gli ammonimenti si sprecano, i luoghi comuni la fanno da padrone e tutti sono curiosi di sapere Caterina come l'ha presa... Io se c'è una cosa che ho imparato in questi quasi 4 anni di mammitudine è a NON ASCOLTARE NESSUNO e voglio continuare così, forse sarò presuntuosa ma sono fermamente convinta della diversità di ogni individuo, piccolo o grande che sia, e soprattutto della diversità dei rapporti tra individui. Non so se Caterina andrà d'accordo con sua sorella, non so neanche se nel profondo del suo cuore desideri una sorella, o si renda conto di cosa sia una sorella, lei comunque non ne ha mai parlato e anzi a chi gli chiedeva se voleva un fratellino o una sorellina ha sempre risposto candidamente "No". Anche se, di sua sorella sa tutto ciò che deve sapere, sà che si chiamerà Annalisa perchè è lei che ha scelto il nome, sa che nascerà quando ricomincerà la scuola e sa che sarà piccola, molto piccola e delicata (come un "pulcino" come dice sempre lei), sa che all'inizio piangerà, prenderà il latte dalla mamma e farà tanta cacca e pipì e non potrà giocare con lei, ma che poi piano piano crescerà e allora potrà cominciare ad insegnarle "le cose da grandi" come le chiama lei.
Per il resto staremo a vedere, non so bene neanche come la prenderò io figuriamoci lei! L'unica cosa che spero stavolta è di avere un pochina più di lucidità mentale che mi permetta di apprezzare maggiormente i primi mesi, cosa che purtroppo con la PiccolaPeste è stata offuscata da mille paure e insicurezze per lo più indotte da altre persone che stavolta non ascolterò. Lascerò che i commenti e le domande e i consigli non richiesti mi scivolino addosso e farò in modo che rimangano solo quei bellissimi momenti in cui, anche con Caterina, eravamo noi due sole, un microcosmo fatto di odori, di sguardi, di tenerezza e per quanto mi sarà possibile cercherò di far entrare piano piano, se lo vorrà, anche Caterina, per farle provare l'infinita tenerezza che si prova di fronte ad un cucciolo indifeso e l'infinità responsabilità di essere "grandi", ma anche e soprattutto di mostrarle come nasce e cresce l'amore, quello tra genitori e figli ma anche quello tra fratelli e sorelle, di quanto tempo, cura e attenzioni c'è bisogno per un sentimento così. Speriamo di riuscirci.    

mercoledì 19 giugno 2013

L'estate e suoi ricordi

Finalmente l'estate è arrivata anche qui in montagna! Gli alberi sono verdi, le vie profumano di rose, le rondini gridano nel cielo, che finalmente è azzurro ma che più azzurro non si può. Come ogni anno in questo periodo mi vengono in mente un sacco di ricordi, immagini, frammenti, delle mie bellissime estati di ragazzina! Ma quanto si stava bene quei tre mesi di assoluta libertà senza la scuola?!
Stamani per esempio venendo a lavoro ho visto due ragazzine che aspettavano il pullman per Siena (il mercoledì a Siena c'è il mercato...), erano così carine con i loro shorts di jeans, la canotta e il viso pulito. Mi hanno ricordato quando anch'io come loro, prendevo il pullman con le mie amiche per andare a Siena oppure in piscina a Bagno Vignoni o al mare, con i panini nello zainetto, qualche soldo e la carta telefonica per telefonare a casa quando arrivavo e quando ripartivo... ma ve la ricordate la carta telefonica? E le cabine? Cioè... pare la preistoria eppure quand'ero ragazzina io i cellulari non c'erano e non sono così matusa! Insomma che bei ricordi legati all'estate! Quei viaggi in pullman che profumavano di "cosa da grande" di libertà, di indipendenza, le risate spensierate, i pensieri che non andavano mai oltre la giornata che stavamo trascorrendo, non un progetto, non un "devo fare" "devo ricordarmi di".... N-I-E-N-T-E.
Solo la spensieratezza dell'adolescenza, il calore del sole sulle braccia e sulle gambe scoperte e il vento, profumato di campagna, che entrava dai finestrini della corriera... Bei ricordi.
E voi, che ricordi avete dei vostri primissimi viaggi da soli?

lunedì 17 giugno 2013

In viaggio verso l'indipendenza

Il weekend al mare si è concluso, entriamo in casa e mentre saliamo le scale si fa già largo nelle nostre teste e nel nostro cuore la sensazione che questa sarà una settimana diversa da tutte le altre, o almeno, diversa da tutte le settimane trascorse da tre anni e 7 mesi a questa parte. Il silenzio è la componente di maggior disturbo, non ci siamo più abituati. Entriamo in casa, ci guardiamo, uno sguardo pieno di dubbi e riciproco conforto, ci abbracciamo, il Prof mi fa un sorriso, io trattengo a stento le lacrime “Telefoniamo?” è tutto ciò che riesco a dire, lui sorride e mi prende in giro ma io so, che in cuor suo, non aspettava che questa domanda. E così chiamiamo. Sono passate appena due ore da quando l’abbiamo lasciata, ma a noi sembra già un’eternità, facciamo i sostenuti ma in realtà alle parole “Sta benissimo, sta facendo il bagno con i cuginetti” e “No… non ha chiesto di voi” un po’ ci si stringe il cuore. Ci consoliamo ancora un po’ a vicenda con frasi di circostanza come “Massì vedrai che starà benissimo” e “E poi venerdì siamo di nuovo lì e poi io resterò con lei altre due settimane…” e ancora “E’ giusto così, deve crescere libera, indipendente…”, ma io vorrei stringerla ancora una volta e farle le pernacchie sul collo e sentire la sua risata mentre divincolandosi mi dice “Dai!! Mamma!!”. Non c’è niente da fare, la PiccolaPeste riesce a stupirmi sempre! E se da una parte questo suo carattere indipendente, questa sua caparbietà, questo suo decidere da sola, sempre e comunque, mi fa un po' paura perchè so che sarà sempre più difficile gestire i suoi slanci crescendo, da una parte mi rende profondamente orgogliosa di lei. Sento che sta crescendo come io e come il Prof sognavamo, tosta, indipendente, legata a noi certo ma non in modo morboso, sapendo di poter contare sempre su di noi sentendosi libera di esprimersi e sperimentare. Certo sarà un lungo viaggio, sicuramente sbaglieremo strada più di una volta, ma non ci fermeremo, nemmeno quando una domenica sera tornando a casa la troveremo più silenziosa del solito :)

venerdì 7 giugno 2013

Da "Ribelle" a "Ribelle"

Cara PiccolaPeste,
ieri sera mentre dormivi la mamma e il babbo hanno visto un cartone animato che si chiama "The Brave - Ribelle", in questo cartone animato c'era una principessa, di quelle che ti  piacciono tanto, ma senza corona e senza principe. La principessa si chiamava Merida e correva libera con i suoi bellissimi riccioli rossi, tirava frecce con il suo arco, cavalcava attraverso boschi incantati e si arrampicava su ripide rocce. Merida non voleva un principe e di certo non stava rinchiusa nella sua camera ad aspettarlo. Merida non si vestiva di rosa e non canticchiava canzoni melense tutto il santo giorno. Merida era una tosta... e indipendente... così indipendente che pensava di poter fare a meno di sua madre, così tosta da credere che sua madre non la capisse, che non l'amasse abbastanza da farle fare come voleva.
A volte ti guardo, piccola mia, e vedo già una piccola Merida che cresce dentro di te, una piccola ribelle, indipendente, testarda, impulsiva. E questa cosa mi rende orgogliosa di te, ma allo stesso tempo mi fa anche una gran paura perchè in te rivedo un'altra piccola ribelle che adesso è diventata una mamma. Una mamma che adora sua figlia e che ogni giorno combatte una lotta con sè stessa per non sbagliare, per cercare di starle vicino senza soffocarla, per cercare di non domare quella piccola ribelle ma di darle tutti gli strumenti perchè sappia dominarsi da sola e soprattutto per insegnarle che la mamma c'è sempre, qualsiasi cosa succeda... anche se diventasse un orso :)

giovedì 6 giugno 2013

Il mio preferito animale... (Della serie "Ma lei come l'ha presa?")

Ieri sera, nella cameretta della Peste....

PiccolaPeste - Mamma il mio preferito animale è il Koala... Il Koala e Zoomarine...
Io - Zoomarine? Non è un animale... il Delfino dici?
PP - Sì mamma, il mio preferito animale è il Koala e poi il Delfino...
(...)
PP - Epperò mamma anche il Cavallino è il mio preferito animale, il Koala, il Delfino e il Cavallino
(...)
PP - Sì mamma... sono i miei preferiti animali... anche il Maialino però e poi la Sorellina e dopo anche la Tigre! Ecco!

Poi si è messa giù e trattenendo le risate le ho letto la storia...
La Sorellina viene dopo il koala, il delfino (zoomarine per gli amici), il cavallino e il maialino, ma sempre prima della tigre... mmm... ma quel che stupisce è che è tra i suoi "preferiti animali"....
Che dite mi preoccupo?

venerdì 24 maggio 2013

Percorsi a piedi, viaggi e riflessioni

Una delle mie (innumerevoli) passioni sono i viaggi. Sono una di quelle che può passare anche anni a sognare IL viaggio, come è successo per la Patagonia sognata praticamente dall'età di 7-8 anni. Adoro leggere libri che parlano di viaggi, mi innamoro dei racconti di viaggio, posso passare ore a guardare foto di posti lontani, mi incanto come una bambina quando vedo uomini e donne diversi da me, per aspetto, per abitudini, per usanze, adoro tutta questa "diversità" che ci circonda. Diversità di climi, di paesaggi, di culture, di specie animali di biosfere... ma sto divagando...
Mi riporto al presente, dicevamo, ho una vera passione per i viaggi e non a caso dico che ho una vera passione e non che adoro viaggiare perchè nella realtà, alla fine, viaggio molto poco, non sono una che non vede l'ora che arrivi il week-end per mettersi in macchina anzi sono una persona piuttosto pigra a dire il vero. Ma allora, potreste obiettare, come si sfoga sta passione per i viaggi?
Si sfoga un po' sognando, un po' leggendo e un po' organizzando e molto ma veramente molto aspettando... si perchè IL viaggio ha bisogno di essere prima pensato, desiderato, ha bisogno di entrarmi dentro lentamente e lentamente prendere forma aspettando che si creino le condizioni ideali per poterlo realizzare. Ultimamente poi (e fagioliborlotti ha la sua parte di colpa ;)) mi sto appassionando ai percorsi a piedi o cammini, a quest'idea di viaggiare con lentezza, all'idea più che altro che non sia "la meta" il vero "viaggio" ma il viaggio stesso per raggiungerla. Ho scoperto anche questo sito: http://www.movimentolento.it/it/ , peregrinando in rete e... che dire, merita un'occhiata.
Insomma cammino e sogno e sognando il viaggio prende forma e diventa più reale, diventa un obiettivo, diventa un desiderio, durante le mie panza-camminate un nuovo viaggio prende lentamente posto nella mia mente e io so che una volta preso quel posto resterà lì finchè non si verificheranno tutte le condizioni giuste per poterlo realizzare così come l'ho pensato... Ma adesso è ancora prematuro parlarne... E i vostri "viaggi" come sono? Spirituali? Reali? Ragionati? Organizzati? Sono curiosa :)

mercoledì 22 maggio 2013

Di come ho realizzato che tra un mese sarò in maternità e altre cose belle...

L'ultima settimana è stata un susseguirsi di appuntamenti, scadenze e prese di coscenza mica da ridere. Tanto per cominciare c'è stata la tanto attesa ecografia morfologica, o strutturale che dir si voglia, dal quale è emerso con abbastanza chiarezza che anche stavolta l'inquilina della mia pancia è femmina! Non vi sto a dire la gioia del Prof che, forse l'unico uomo sulla terra, predilige le femmine ai maschi... Oh, quasi piangeva dalla gioia! Io sono rimasta un po' così... diciamo che non faccio i salti di gioia ma neanche mi dispiace, pare brutto ma il fatto del sesso mi è abbastanza indifferente, lo è stato per la PiccolaPeste (che per 9 mesi non s'è fatta vedè...) e credo lo sarà anche per questa nuova patata, anche perchè ho sempre pensato che i bimbi nascono già col loro carattere e i luoghi comuni sui maschi e sulle femmine mi hanno sempre lasciata abbastanza perplessa.
In aggiunta alla varie scadenze e visite legate alla pancia, ultimamente a lavoro c'è stato così tanto da fare che ho perso completamente la cognizione del tempo e così quando mi hanno detto che avrei dovuto presentare la domanda di maternità entro giugno sono letteralmente caduta dal pero... mi si è stampato questo sorriso idiota che non va più via :)
Bei momenti...
Riesco perfino ad andare a camminare due volte la settimana (ho seguito i vostri consigli!), incurante del freddo che qui in montagna non ci vuole proprio abbandonare. Metto le cuffie e via, mi godo l'intimità col mio pancione e la natura :) e riesco anche a fare qualche telefonata di quelle che risollevano corpo e spirito. Insomma il momento si avvicina e io cerco di godere ogni minuto di questa seconda gravidanza così diversa dalla prima. Ogni tanto mi prende il panico, ma cerco di non pensarci, cerco di vivere giorno per giorno e ultimamente ho questo nuovo mantra: "L'importante non è la meta ma il viaggio", siete d'accordo?

martedì 14 maggio 2013

"Vita di Pi" - Yann Martel

Ho finito questo libro da due giorni e ancora non ho trovato le parole giuste per definirlo. E' un libro che ho amato molto, che mi ha emozionato molto, che a volte mi ha gettato nello sconforto e altre mi ha indignato, ma forse più di tutto mi ha dato speranza. E' una storia paradossale, incredibile eppure è ricca di poesia e di amore. L'amore pervade ogni pagina del libro, l'amore per Dio, l'amore per la vita, l'amore per la natura, per tutti gli esseri viventi, questo libro trasuda amore. E anche sul finale, dove la stessa vicenda viene raccontata in modo meno poetico, offrendo un punto di vista diverso e più crudo degli eventi, un'alternativa più realistica se vogliamo, la scelta dell'autore ricade sull'altra storia, quella che ha per protagonisti gli animali, la storia che anche Dio preferirebbe.
Cosa posso dire, io ricomincerei a leggerlo anche stasera, ma aspetto di vedere il film, che deve essere eccezionale, proprio come il libro.

mercoledì 8 maggio 2013

Foto Post di Primavera :)


Perchè questa primavera ha avuto giornate così intense che a raccontarle non ci si fa.
Perchè le immagini a volte sono più eloquenti delle parole.
Perchè non voglio perdermi niente di questi ultimi mesi in cui PiccolaPeste è e sarà l'unica incontrastata regina del mio cuore.
Perchè voglio tanti ricordi della nostra nuova avventura in 4!
Sulla spiaggia di Follonica
93 vs 3 chi vincerà?

Al "Cavallino Matto"

Ponte del 25 Aprile in relax nella campagna di Castagneto Carducci

Aquiloni a Castiglion del lago (1 Maggio)

Alle prese con l'aquilone...

La scoperta della mortadella!

20 settimane :)

lunedì 6 maggio 2013

Tra lumache e insolite tenerezze siamo arrivati a 20 settimane :)

E così siamo a 20 settimane... A metà strada diciamo. Giro di boa, dove la boa nello specifico sarei io :)
Scherzi a parte siamo a metà e stavolta il tempo è proprio volato! Giro per strada e le persone cominciano a chiedere spiegazioni su una pancia che adesso non lascia proprio spazio a fraintendimenti, "Sorellino" come lo chiama la Piccolapeste comincia a farsi sentire, per adesso solo da me, ma fra qualche settimana sono sicura comincerà a sentirsi anche da fuori e se il fiuto non mi inganna sarà un/una tremendo/a proprio come sua sorella, che non si stava ferma un attimo!
Nel frattempo Caterina è di una dolcezza infinita, mi accarezza la pancia e gli da i bacini e l'altra mattina quasi mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, s'è presentata con una borsina in cui io gli mettevo il cambio quando andava al nido, una borsina a forma di pulcino peloso che ormai usa solo per giocare, è venuta da me e mi ha detto "Mamma tieni, ho preparato la borsa per il sorellino" "Come amore?" "La borsa per il sorellino mamma, sai... con tutte le sue cosine" l'ho aperta e dentro ho visto che aveva messo tutti pupazzini morbidi e giochini per i denti e sonaglini di quando era più piccola e mi è presa una tenerezza infinita... me la sono abbracciata così stretta la mia piccola donna! I bimbi sono davvero eccezionali.
Ma avrei così tante cose belle da raccontare di questi ultimi giorni... di come abbiamo passato questi ponti di festa, di come abbiamo cucinato insieme le lumache per la prima volta! Un post solo non basta... Ma intanto Buon Lunedì!

giovedì 18 aprile 2013

Vorrei ma non posso... Insolite voglie...

Avevo sentito parlare delle "voglie" in gravidanza ma, fortunatamente, per la PiccolaPeste non ne ho avute di particolari mentre adesso... Ok lo dico: ho un'insana, irrefrenabile, incontenibile voglia di CORRERE! Perchè? Quello che mi chiedo è: perchè??? Cioè sì mi piace correre, ho sempre corso o fatto sport ma non sono mai stata una fissata, insomma potevo posso farne a meno tranquillamente, del resto non è che sono una di quelle che appena partorito ha rimesso le scarpette e è ripartita, ho aspettato quasi 3 anni per ricominciare! E allora? Cosa mi succede? Guardo quelle scarpette ancora infangate (l'ultima volta che ho corso era Dicembre...) e mi viene una fitta, vorrei solo metterle e correre correre correre, esco fuori e l'aria insolitamente mite e primaverile mi dice "corri, corri... il bosco è un tripudio di colori e profumi! Non puoi NON correre!", salgo in macchina e alla radio c'è quella canzone, quella che... oh ma sì quella è perfetta per dare la carica, Ipod e via di corsa...
Accidenti! Devo farmi passare questa voglia... Consigli? :)

mercoledì 17 aprile 2013

Ancora "Il cammino", ancora "Fagioliborlotti", ancora voglia d'avventura e lucciconi...

Oggi consiglio a chiunque passi da qui di andare a leggere quest'articolo e non solo perchè Andrea lo conosco e ho potuto constatare personalmente quanto l'esperienza del Cammino di Santiago l'abbia emozionato e per certi versi cambiato, ma anche perchè penso che possa servire da spunto per chiunque abbia voglia di vivere "un'avventura on the road" che possa lasciare il segno, qualcosa che vada oltre la vacanza, qualcosa che sia anche nutrimento per l'anima, oltre che gioia per gli occhi. Leggetelo, poi mi fate sapere, se vi va...

venerdì 5 aprile 2013

"L'arte di correre" - Murakami Haruki

"Quando corro, semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa, è anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto. In quella sospensione spazio-temporale, pensieri ogni volta diversi si insinuano naturalmente nel mio cervello."
Ecco, in poche parole, ciò che ha sempre rappresentato per me la corsa. Leggere queste parole, nero su bianco, scritte da qualcuno che correndo ha provato le mie stesse sensazioni mi ha emozionato. Ho letto "L'arte di correre" di Murakami in due giorni, non mi capitava da tempo di finire un libro in due giorni, ma si è creata subito un'affinità tra noi, un'affinità dovuta al fatto che sia per me che per Murakami la corsa rappresenta un momento di intimità e di pace con noi stessi.
"L'arte di correre" non è la biografia dello scrittore Murakami, anche se alla fine del libro ci ha raccontato gran parte della sua vita e del suo carattere, ma piuttosto la biografia di un appassionato maratoneta che si racconta per mezzo delle sue gare e dei limiti che ha superato. Per questo motivo le recensioni negative che ho letto in giro su questo libro mi portano a pensare che se non si ama profondamente uno sport come la corsa forse è meglio non leggerlo.
Verso la fine del libro Murakami scrive un'altra cosa che mi tocca da vicino:
"Ciò che conta per me è tagliare un traguardo dopo l’altro, con le mie gambe. Usare tutte le forze che sono necessarie, sopportare tutto ciò che devo, e alla fine essere contento di me".
Un'altra grande verità sulla corsa, chi corre, corre per sè, la corsa è uno sport strano, non è estremo, non dà scariche di adrenalina, non ha bisogno nè di un luogo, nè di un attrezzo, nè di una squadra o un compagno per essere praticata, la corsa è la sfida dell'uomo verso sè stesso, verso i propri limiti, per raggiungerli e possibilmente superarli, questa è "L'arte di correre".

giovedì 4 aprile 2013

Pasqua e amori


Posto questa foto della Pasquetta appena trascorsa perchè a me fa morire dal ridere :). Eccola lì, PiccolaPeste in tutto il suo splendore, occhi furbissimi e risata beffarda di una che non la sa lunga... Moooooolto di più! Ebbene, che dire, aspetto un altro pargolo/a e dovrei pensarci ogni tanto e ogni tanto ci penso giuro ma... ma io sono letteralmente innamorata di Lei.
Del resto come non amarla?

venerdì 22 marzo 2013

Tre mesi di pancia

Sono passati già tre mesi in compagnia del nuovo "coinquilino/a" della mia pancia... tre mesi molto diversi da quando ad abitarla c'era la piccolapeste. Di questi tre mesi probabilmente ricorderò la sensazione di travaglio continuo, a volte accompagnata da vomito, altre solo da forti attacchi di nausea, cosa del tutto nuova rispetto alla mia prima gravidanza... Ricorderò le influenze, i raffreddori, la febbre, la pressione 50/80 e chi accidenti l'ha detto che le donne in gravidanza hanno più difese immunitarie e la pressione alta eh? Vogliamo chiamare Mithbusters?
Ricorderò senz'altro la gioia nel comunicare la notizia a Lei, l'unica finora incontrastata padrona dei nostri pensieri e del nostro amore :) e soprattutto il fatto che pur avendo precisato più volte di non volere nè fratelli nè sorelle, abbia preso in modo sorprendentemente positivo la notizia... io mi fido ancora poco ma staremo a vedere, nel frattempo è tutta una coccola per me e un'assunzione di responsabilità da parte sua, al grido di "io sono glande!" ha cominciato a fare tutto, ma veramente tutto, da sola (pure troppo....) e credetemi se vi dico che ad oggi tutto può darmi pensiero tranne che la mia adorata e fantastica bambina :) E poi di questi tre mesi porterò nel cuore quel battito velocissimo, quelle ecografie in cui poco più che un fagiolo ti giravi e rigiravi esattamente come tua sorella, tanto che è come averla di nuovo lì, tanto che la sensazione di nuovo eppure già vissuto è così forte che a volte mi dà una vertigine, tanto che a volte penso che mi crescerà un altro petto e un altro cuore perchè tutto questo amore in questo cuore già stracolmo non ci può stare e sono solo tre mesi.


venerdì 8 marzo 2013

"Io non sono una donna! Sono una bambina!"

Stamattina quando il Prof ti ha fatto gli auguri hai risposto così. Con quel tuo piglio tra l'arrabbiato e lo scocciato, della serie "ma a questi quante volte devo ripetere le stesse cose". E in quel piglio e in quella frase io ho visto proprio la "piccola donna" che sei. Una piccola grande donna dalle idee chiare e dai modi schietti, con le sue convinzioni e la sua caparbietà, una piccola donna che sceglie con cura le parole, che non dice paletto se è un segnale stradale e non dice coccodrillo se è un caimano (come faccia a saperlo questo è un altro discorso...). Che non dice donna di sè ma bambina e che non dice bambina di sua cugina ma ragazza. Una piccola donna che sa stupirmi ogni giorno con la sua intelligenza, fatta di semplici collegamenti logici, che ai miei occhi di mamma rappresentano sempre un miracolo! Auguri bambina mia, perchè crescendo diventerai una donna meravigliosa!

giovedì 7 marzo 2013

Pensieri sparsi e senza logica

Ho voglia di mare. Penso a tanti bei momenti passati con gli amici, con il Prof e con la Peste, momenti dolci che lasciano sulla punta della lingua sapore di zucchero filato. Sogno spiagge lunghe e sconfinate, calore dentro e fuori e noi due, per mano. Vedo la mia piccolina che parla, parla, parla, parla e mi sbaciucchia, piccola pomiciosa :) anche mentre mi addormento sul divano e gli ultimi pensieri della giornata sono le sue parole e il sapore di frutta dei suoi bacini. Ascolto la radio in macchina e canto, come non mi succedeva da un po'. Mi arrabbio tanto a lavoro ma poi rido chè è da stupidi arrabbiarsi per il lavoro. Mi tocco il pancino che cresce e ho paura ma poi... rido di nuovo e sono felice :)

martedì 5 marzo 2013

"Libertà" - Jonathan Franzen

"Usa bene la tua libertà" questa, forse più di ogni altra frase, è quella che rappresenta al meglio "Libertà", il nuovo romanzo di Jonathan Franzen. Dopo quel capolavoro che fu: "Le correzioni", Franzen torna a scrivere una moderna saga familiare dove il filo conduttore della storia di ogni singolo personaggio è la libertà. Una libertà che, come si capisce ben presto, implica delle responsabilità enormi, perchè se nessuno ci obbliga a fare delle scelte o a seguire certi percorsi, ogni nostra decisione presa liberamente porta con sè la responsabilità della sua riuscita o del suo fallimento. E così è per ogni aspetto della vita, nel lavoro, nell'educazione dei figli, nel decidere se dire o non dire qualcosa, ogni scelta che noi riteniamo "libera" è in realtà sempre dettata dall'idea che abbiamo di noi stessi, di cosa vorremmo diventare e a cosa ci stiamo ribellando e perchè no, anche all'idea che vorremmo che gli altri avessero di noi. "Libertà" è un romanzo epocale che racconta con una prosa squisita gli ultimi 40 anni di storia americana, scrive Paolo Giordano : "Io lessi Le correzioni a vent'anni ed ero sicuro di non potermi più innamorare così, perché l'età giusta era passata e perché agli esordi, si sa, ci affezioniamo più tenacemente; ero pronto a indignarmi con Jonathan Franzen per la sua presunzione di scrivere a tutti i costi un romanzo che segnasse il tempo, sicuro che avrebbe fallito.
Invece no. L'ha scritto davvero: un capolavoro di costruzione, intelletto e controllata misericordia. Libertà. E io mi sono innamorato di nuovo. Come la prima volta."

E io sono d'accordo con lui. 

lunedì 25 febbraio 2013

Le mie due voci... 4 anni dopo

- E così ci risiamo eh...
- Eh beh...
- Paura?
- Molta.
- Più della prima volta?
- Sì, strano vero? Molta di più.
- Chissà perchè?
- Sono paure... diverse, ecco.
- Immagino che ingrassare e avere le smagliature stavolta non siano al primo posto?
- No... decisamente no :)
- E neanche allattare, svegliarsi la notte...
- No... diciamo che a quello ormai sono rassegnata :)
- Di cosa hai paura allora?
- Non so bene... Con la PiccolaPeste è andato tutto bene, gravidanza, parto, allattamento, è bella, è sana...
- E perchè dovrebbe essere diverso... adesso?
- Non so. Ma non voglio pensarci.
- Ma sei felice?
- Molto. Troppo. E anche questo mi fa paura!
- Vedrai che passerà...
- Certo...
- Ma adesso smetti di accarezzare questa pancia! C'è una cena da preparare!

mercoledì 30 gennaio 2013

La vita dopo il ciuccio

- Ciao mi chiamo PiccolaPeste e sono 18 giorni che dormo senza ciuccio
- Yeeehhh!!! Brava!!!!  (Clap Clap Clap) Siiiii!!!!! (Clap Clap Clap)

Sè.... In un'ideale associazione di ciucciatori anonimi la notizia sarebbe senz'altro accolta con un'ovazione... in realtà... beh... in realtà...
In realtà c'è che la vita dopo il ciuccio è dura. Molto dura. Specie se a buttarlo via è stata proprio lei, la ciucciatrice. Intanto non può dare la colpa a nessuno se non a sè stessa, c'ha provato eh... in un momento di rabbia mi ha anche detto "sei stata tuuuuuuu" e io "no cara mia, cosa ti ha detto la mamma? se lo butti poi non ce ne sono più" ".....BUUUUUAAAAHHHHH!!!!!". Appunto. Insomma, non può dare la colpa a nessuno e orgogliosa com'è non lo ha neanche più chiesto, neanche più nominato! Però... però c'è che siamo tornati indietro di un anno e mezzo, due... si sveglia, una, due, tre volte, alla fine siamo costretti a metterla nel lettone se vogliamo dormire qualche ora di fila. E il sonnellino? Quello è stato proprio abbandonato, senza ciuccio non c'è verso, a volte la domenica si mette a letto con me ma più per farmi compagnia che per reale bisogno e vabbè...
Insomma ragazzi è dura. Dice che se ne esce. Dice...

giovedì 24 gennaio 2013

G come Gennaio!

Da un'idea de "La solita mamma" ho deciso di cimentarmi anch'io nell'alfabeto fotografico che oltre che un'occasione per uscire macchinetta fotografica alla mano, offre dei bellissimi spunti per parlare del posto in cui vivo e con cui ho un rapporto di amore-odio.


G come Gennaio! Ma anche Gelo e Ghiaccio... Gennaio da noi in montagna è indubbiamente il mese più freddo dell'anno... Anche Febbraio non scherza! In genere questo è il mese delle nevicate, delle gelate notturne e del ghiaccio sui cornicioni ma è anche il mese dei Giochi Invernali!!! E allora via libera a sci, slitte, bob, pupazzi e guerra di palle di neve!


Ma non finisce qui, perchè Gennaio per noi ha una tradizione un po' particolare... Ossia il primo giorno di mare dell'anno! Sì perchè da quando la PiccolaPeste si è staccata per camminare definitivamente da sola il 16 Gennaio 2011 (alla veneranda età di 14 mesi...)sulla spiaggia di Marina di Grosseto, ogni anno a Gennaio appena c'è una domenica di sole noi andiamo al mare su quella spiaggia e quindi eccoci qua, il giorno della Befana a goderci il sole e il mare :)

 

martedì 22 gennaio 2013

Il colloquio con le maestre

- Ah ecco la mamma di Caterina! Ciao! Accomodati!
- Dunque cosa possiamo dirti...
(beh non so... ditemi voi io sto qua...)
- Mah, di certo è una bambina vivace
(vivace = la parola che usano le maestre per dire tremenda)
- Simpatica eh però! Molto simpatica!
(Ah beh... meno male che è simpatica...)
- Certo quando si mette a giocare con F...
- eeeehhhh... F è il suo compagno di giochi preferito non c'è dubbio...
(F: compagno della Peste fin dal nido, colui al quale dobbiamo l'utilizzo dello scivolo come trampolino di lancio, la conoscenza di due parolacce, nonchè altre varie e dichiarate marachelle, no stinco di santo insomma...)
- Si mettono sotto la cattedra e cominciano a tirare fuori tutto! Vedessi! Un casino!
- Sì ma sempre nei limiti dell'età eh... insomma hanno tre anni...
(devono avermi vista sbiancare...)
- Sì e poi cè la sua amichetta M
- Sì anche con lei va molto d'accordo
- Sai cosa fanno quelle due.... Vanno a fare i giretti al bagno...
(E ridono.... loro... come i giretti al bagno? Chiedo io...)
- Eh si... dicono maestra ci scappa la pipì o la popò e poi vanno in giro, nel corridoio, nelle altre classi...
(Oddio! Io alle medie lo facevo!)
(Sì ma insomma sta figlia farà qualcosa? Disegna? Fa i lavoretti?)
- Maaaaahhhhh.... disegnare.... fare lavoretti.... un po' col didò ma... sai che c'è, Caterina è più per giocare!
- Eh sì lei è per giocare...
(Ah...)
- No ma è normale eh a tre anni! Ma di che mese eh?
- Novembre? Eh beh ma allora è veramente piccola!
- Sai a quest'età più che altro guardiamo l'inserimento, come si trovano, come si gestiscono da soli...
(Ah! E quindi?)
- Ah lei da questo punto di vista non ha problemi!!! Si è inserita benissimo non solo nella classe ma anche nel contesto, gioca con tutti i bimbi anche delle altre classi e conosce anche le maestre...
(Vedi... paracula...)
- Sì e poi è autonoma
- Molto autonoma
- Anche troppo...

Vi abbiamo presentato la PiccolaPeste vista da terzi: una bimba tremenda ma simpatica, che fa quello che vuole sempre e comunque fregandosene di quello che fanno gli altri, con uno spiccato senso dell'adattamento e della sopravvivenza e una faccia a culo decisamente invidiabile... Se questa è mia figlia? Oh se lo è................

mercoledì 16 gennaio 2013

Pidocchi

Pidocchi - 1° Round

- Mamma, lo sai, i pidocchi stanno nei capelli.
- Eh si tesoro, hai ragione
- Mamma...
- Eh...
- I pidocchi so come i gelmi e i batteli?
- Mmm... non proprio, sono piccoli però sono più come... animaletti
-....mamma... pecchè i pidocchi stanno nei capelli dei bambini?
- (Ah... ehm... uhm...) Perchè i bambini hanno la testina morbida e i capelli profumati :)
- Uhm.... mamma...
- si tesoro...
- Mamma io pelò c'ho i'capo duro!

1 - 0 per la Peste

Pidocchi - 2° Round

Poco dopo la PiccolaPeste gioca al suo gioco preferito ovvero la "gita della scuola". Nel gioco lei è la maestra e le sue bambole (sì tuttemapropriotutte) sono gli alunni, le carica su due carrellini che trasporta da cameretta sua al salotto, dopodichè stende una coperta le mette a sedere e allestisce un pic-nic... Ieri sera, misteriosamente, accanto alla coperta grande con le bambole compare una copertina più piccola (quella con cui di solito copre cicciobello) con nulla sopra...
- Cate ma sta coperta?
- SSSSSSSHHHHH!!!! Sitta mamma no lo vedi che lì si so i pidocchi che dolmono!!!
- Ah....  Ecco...

2 - 0 per la Peste

lunedì 14 gennaio 2013

Non mi serve più! Un post sul ciuccio e sul bisogno di diventare grandi.

Non so voi ma io ho sempre avuto un buon rapporto con il ciuccio. Non sono mai stata una mamma integralista "no!!! il ciuccio assolutamente no!!!" e neanche una di quelle che glielo schiaffava in bocca al minimo "Uheee", l'ho sempre considerato un valido alleato nei momenti di stanchezza o nervosismo della PiccolaPeste, quelli in cui doveva trovare un equilibrio da sola ed io purtroppo potevo farci poco.
Ma da quando la Peste va alla materna sembra che il ciuccio sia diventato il nemico da combattere, nonostante lei a scuola non l'abbia mai portato... A dire il vero le prime battutine sono iniziate già dall'estate scorsa:
- Ma come una bimba grande come te ancora col ciuccio?!-
Al che mi chiedo: grande come te in che senso? Cate a fatto tre anni nemmeno due mesi fa non mi sembra che una bimba di 2 anni e mezzo sia Troppo Grande per ciucciare.... oppure
- Ah io gliel'ho buttato via al mare e tanti saluti!-
Certo tua figlia a fatto tre anni a Gennaio... Ma poi comunque sia: perchè buttarlo via e tanti saluti? Perchè far piangere un bambino per una nostra decisione? Perchè non possono abbandonarlo gradualmente da soli? Insomma, come diceva mia nonna: col ciuccio non s'è mai sposato nessuno! Che nella sua saggezza popolare significa: arriva per forza un momento in cui lo lasciano!
Con l'avvicinarsi del Natale tutta la famiglia si è coalizzata e ha convinto la PiccolaPeste che Babbo Natale gli avrebbe lasciato un regalo da grandi se lei avesse messo il ciuccio sull'albero la sera della vigilia in modo che babbo natale potesse portarlo via... Confesso che sono stata scettica su questa cosa fin dall'inizio, un po' perchè mi sembra una balla colossale ma vabbè... un po' perchè conosco mia figlia e so che è troppo furba per non capire che questo gioco di scambi non sta in piedi... E così la sera della vigilia Cate è andata a letto senza ciuccio senza fare una piega e la mattina ha trovato il regalo che desiderava sotto l'albero. Il ciuccio sembrava archiviato, e invece...
Invece nel pomeriggio era stanchissima e complice qualche linea di febbre voleva dormire ma non ce la faceva, si addormentava per svegliarsi poco dopo sudata e in lacrime, finchè non ha chiesto disperata il ciuccio, io ho provato a dirle che lo aveva dato a Babbo Natale ma lei, furba com'è, mi ha detto che gli aveva dato quello giallo non quello marrone... cosa fare? Voi cosa avreste fatto? Io da madre coraggiosa quale sono gli ho dato il ciuccio marrone "ma solo per dormire" ho specificato (come se ce ne fosse bisogno...). A questo punto non avete idea di quante me ne hanno dette... "ma sei pazza!" "dovevi resistere!" "Adesso non glielo toglierai MAI più!" (....EEhhhh!!!!) "Hai minato la tua autorità di genitore!" (...Addirittura?!). Insomma sempre più ancorata nella mia posizione sono andata avanti così, dandogli il ciuccio per dormire e spiegandogli che prima o poi i bambini il ciuccio lo buttano perchè diventano grandi e non gli serve più, e leggendogli la storia di Duccio il topino che a lei piace tanto.
Insomma sabato mattina si è svegliata ha fatto colazione e poi ha guardato il suo ciuccio e mi ha detto:
- Mamma, io il ciuccio no lo voglio più. Io lo voglio buttare pecchè non mi selve più. -
- Cate sei sicura? Guarda tesoro che uno l'hai dato a Babbo Natale e se questo lo butti nel secchio poi non ce ne sono più di ciucci...- (tanto per chiarire...)
- Sì mamma. Non mi selve più. -
Si è alzata dalla sedia è andata verso il secchio, l'ha aperto e ha buttato il ciuccio.
Adesso il sonnellino pomeridiano ce lo possiamo dimenticare, però sono due notti che dorme senza e anche se si sveglia e si lamenta, il ciuccio non me lo chiede e io non glielo do. E di una cosa sono certa, non avrò bisogno di impuntarmi nè di farla piangere perchè stavolta, anche se sta male e questo lo vedo, è stata una sua decisione e con quel carattere che si ritrova la porterà avanti, perchè è fatta così, perchè è una grande mia figlia! Una grande piccola donna che mi rende ogni giorno sempre più orgogliosa di lei.

martedì 8 gennaio 2013

Il calendario Maya è finito... Meno male che io ho Frate Indovino!

E insomma si ricomincia. Un anno nuovo nuovo, tutto scintillante, un bel 2013 alla faccia dei Maya e delle loro profezie. Che vi devo dire... passare 15 giorni in full immersion con la PiccolaPeste è una cosa a dir poco rigenerante! Sarà che senza scuola nè lavoro siamo tutti più rilassati, più easy, sarà che io più tempo passo con mia figlia e mio marito e più li adoro... sarà come sarà ma queste feste di Natale sono state bellissime! Piene di calore, amore, affetto, piene di risate, di baci, di coccole, anche piene di giochi e di cibo ok... Piene insomma!
E ora si ricomincia. Buoni propositi non ne faccio, non è la mia natura, vivo giorno per giorno io, tanto per farvi capire devo ancora comprare un'agenda e un calendario, che sì è vero alla fine del mondo non ci credevo un granchè però so pure scaramantica e quindi...vabbè dicevamo: gli auguri! Ah quelli sì che voglio farli! A chi non ho avuto il piacere di baciare e abbracciare di persona auguro un felice 2013, che sia un anno ricco di progetti, di speranze, di crescita, sì perchè mi sono un po' rotta le scatole che dovunque mi volto si parla di crisi, di spread, di tasse, di redditometri e di sacrifici. Non che tutto questo non ci sia, purtroppo c'è, la crisi è reale, le tasse ci stanno ammazzando e tutti sti redditometri del cazzo mi sembrano un metodo da regime totalitario modo poco civile per frugare in tasca alle persone, non ricche, non privilegiate, noi, indistintamente. E quindi basta piagnistei! Se non possiamo cambiare il sistema, cambiamo il nostro modo di pensare e pensiamo positivo e sorridiamo, che non costa niente e può regalarci molto! Amiamo, chè c'è sempre qualcuno o qualcosa da amare! Appassioniamoci. Mettiamoci in gioco, impariamo qualcosa di nuovo, prendiamoci del tempo per noi, per fare una telefonata, una passeggiata, qualcosa che renda ogni giorno degno di concludersi con un bel sorriso. Questo è il mio augurio per tutti voi!