lunedì 22 dicembre 2014

The giftlist for parents…. i regali che svoltano davvero!

Ci risiamo, ecco Natale, anzi ecco BABBO NATALE, via libera ai regali per i bambini! Tutto ruota attorno a loro, già dai primi di dicembre amici e parenti cominciano a buttare là frasi del tipo “quest’anno pensiamo ai bambini” oppure “quest’anno niente regali che c’è crisi… solo ai bambini”… che per carità nobilisssssssimo però (checcazz) che diamine, ci sono anche i genitori no? E poi diciamocelo i bambini hanno veramente tutto e cosa ancor più vera non hanno bisogno del 50% di quel che hanno, ma noi genitori? Abbiamo quel che desideriamo? Per quei genitori che si sentono un po’ trascurati rispetto ai loro pargoli ecco una giftlist semiseria che anche in tempi di crisi può svoltare la vita dei genitori:
1. Un pomeriggio di babysitting gratuito. Sì perché son tutti bravi a dire “sono due angeli” ma quanti di quelli che lo dicono hanno effettivamente passato un pomeriggio con loro senza l’aiuto di uno dei due genitori e senza separare i pargoli? Pensateci… Bravi, nessuno.
2. Una pulizia completa della casa. E con completa intendo vetri e box doccia compresi, se vi sembra un regalo da poco venite a casa mia e cambierete idea, è un regalo mooolto gradito credetemi.
3. 5 cene pronte. Vuoi mettere almeno una settimana nella vita arrivare a casa da lavoro aprire il frigo e invece di sentirti come un concorrente di masterchef durante un pressure test, trovare la cena già cucinata, pronta da scaldare nel microonde per tutti e quattro? Tanta roba gente.
Che ne pensate? Diamo via libera ai regali?

Quello che è stato e quel che sarà

La GranDama ha deciso che vuole comunicare, da un po’ si aggira per casa con quella sua andatura che pare un incrocio tra un lottatore di sumo e il Gabibbo e si rivolge ai mobili e ai giochi con lunghe arringhe di cui lei sola conosce il significato, poi si gira ti guarda alza le spalle e fa “boh” come se a parlare fosse stato un altro… non so… è buffa! Sarà che non ci sono abituata, sarà che la PiccolaPeste ha sempre parlato tanto e bene, ma questa cosa mi fa ridere. PiccolaPeste dal canto suo è entrata in fissa con “Vocabolando” un gioco da tavola tipo gioco dell’oca dove si deve indovinare il significato delle parole o il loro contrario o il loro sinonimo, cose così… E anche lei mi fa ridere perché si getta anima e cuore nelle risposte a volte ci piglia altre no, altre mi prende in giro e mi dice le risposte più assurde e poi ride “Dai mamma!” mi fa e sembra divertirsi tantissimo!
Vivono entrambe in un mondo magico fatto di giochi, personaggi, canzoni. Si guardano e ridono oppure si tirano i capelli a seconda del momento, però poi si ricercano e si parlano… ma che si dicono? Non lo so… però è bello. Vedo crescere questo sentimento di “sorellanza” che io, essendo figlia unica, non ho provato e forse non so capire, ma mi piace. Le “spio” quando sono in cameretta che giocano e mi piace questo loro cercarsi, farsi i dispetti e poi ricercarsi, togliersi i giochi di mano e poi restituirli, mi piace pensare che stiano costruendo qualcosa insieme, che una arricchisca l’altra e che un carattere smussi l’altro. Mi piace. 

venerdì 12 dicembre 2014

Operazione al naso


-          Maaaaammaaaa! Piano che mi fa male il naso ho detto!
-          Ho capito ma devi stringere quando soffi sennò che soffi a fa!
-          Ma mi fa male!
-          Ma che c’hai fatto a sto naso si può sapè?
-          Non lo so….
-          Ma t’hanno dato una botta? Ti sei graffiata?
-          No-o… no!
-          E allora fami vedè che c’hai
-          Noooooo
-          Fammi vedere!
(………)
-           Mmm… ah! Ecco che c’hai! C’è una caccola come una casa apposta ti fa male bisogna toglierla
-          Nooooo!!!!
-          Ma come no, dai, toglila
-          Ma con che?
-          Come con che? Col dito, infili il dito e la togli
-          Che schifo mamma!
-          Ma come che schifo?
-          Nooo no, io non la tolgo
-          Ok allora la tolgo io
-          Noooo… sigh… ahhh…
-          Ma via! Piangi per una caccola?
-          Mi fa maaaaaaale! Buahhh!
-          Opporca… senti amore mio, questa ora va tolta, se non la togliamo poi non respiri bene e ti continua a fare male il naso
-          Ahhhhh….No-oh-oh-ooooh
-          Dai su Cate, poche storie, mamma fa piano, giuro… se tu stessi ferma io potrei… con le pinzette…
-          AAAAAHHHHH
-          Che è???!!!
-          Le pinzette nooooo!!!! Buah!
-          Mannaggia! Ok non facciamoci prendere dal panico. Prendo questo…vedi? Un cotton fioc e lo bagno, queste cose non si fanno eh… capito? Non si fa sta cosa da soli ok?
-          Uhm…Uhm…si…
-          Ovvia, ora smetti di piange , respira, tira su il naso, qui sotto la luce e ora ferma eh, fermissima
(…….)
-          Ah-Ah! Eccola la stronz… ammazza che bestia!
-          Che bestia?
-          No dicevo… che caccolona guarda…. Pare na breccola!
-          Ah! Ah! Mamma! C’avevo una breccola nel naso! Ora non mi fa più male!!!! Grazie mamma!!! Grazie!

E anche oggi… ho salvato il mondo...... Dalle caccole. :D

L’anarchia della secondogenita

Ehi tu, secondogenita, senti un po’… Tu che vaghi per la casa blaterando nella tua strana lingua gutturale, che non ascolti nessuno. Tu che “no” lo sai dire benissimo ma quando lo dicono a te magicamente ne dimentichi il significato. Tu, lavativa fino al midollo, tu che se ti chiediamo che fine fanno le cose che alla zitta fai sparire alzi le spalle e dici “boh”. Tu che ti getti addosso a tua sorella mentre guarda i cartoni animati come un domatore che mette la testa dentro le fauci del leone, tu che se tua sorella si avvicina sei capace di buttarti a terra e piangere quando è ancora a un metro di distanza. Tu, secondogenita, Gran Dama, anarchica fino al midollo, che te ne sbatti delle regole e delle convenzioni. Tu col fisico di un panzerotto con i piedi ti aggiri furtiva e silenziosa che neanche un furetto. Tu, che getti le braccia al collo al Prof chiamandolo “mamma” con gli occhi pieni d’amore e poi guardi me con aria di sufficienza biascicando un “babbo” poco convinto, questa è anarchia, ricordatelo. 

16 Novembre 2014

Cate, PiccolaPeste, terremoto di casa, tu che quando parli tremano i piatti e quando urli spacchi i bicchieri. Tu che già nella pancia non stavi mai ferma. Tu che appena nata hai fatto vedere subito tutta la tua energia, tu che non dormivi neanche a sedarti, che nelle foto hai piedi sempre così sfocati che sembra tu ne abbia quattro. Tu che a sei mesi hai detto le tue prime parole “mamma e babba” insieme, quasi a non voler fare torto a nessuno, tu che a 18 mesi facevi delle arringhe che neanche un pubblico ministero. Tu che non ti fermi neanche con la febbre a 40°, che non sei stanca neanche dopo aver corso i 400 metri o sciato un intero pomeriggio. Tu dura e imperturbabile ma tenera e dolce come una frolla al tempo stesso. Tu che i tuoi 5 anni li hai vissuti intensamente, esaltandoti ed entusiasmandoti per tutto, a te io auguro che almeno i prossimi 50 siano invasi dallo stesso entusiasmo e dalla stessa voglia di vivere. Ti auguro di guardare alla vita sempre con questo stesso stupore, di essere sempre attiva, decisa ma tenera, di mantenere la tua faccia tosta e la tua curiosità. Ti auguro di rimanere un fiume in piena, un’energia trascinante. Fai tesoro di tutte le emozioni, vivile a fondo, come adesso, piangi e ridi tantissimo, fortissimo, perché ti servirà, perché crescendo ti sarà sempre di più richiesto di appiattirti, di uniformarti… non farlo mai. Pensa fuori dagli schemi, pensa con la tua testa, pensa come se avessi sempre 5 anni. Non trattenere il pianto, non trattenere il riso, non girarti se vedi qualcosa che non va, domandati invece il perché, sii curiosa, sii generosa e sii sempre te stessa.   

Vita col Prof – La lesa maestà


-          Meli non ho autorità
-          Ma che dici?
-          No davvero… non ho autorità con Caterina, non mi rispetta
-          Ma non dire stronzate scemenze! Ti rispetta eccome.
-          Ti dico di no, l’altra sera mentre cambiavi Annalisa mi ha detto “babbo si arrabbierà la mamma se mangio una cioccolata?” e io “non la devi mangiare perché ti fa male, mi arrabbio io” e lei “si vabbè babbo… ma la mamma? Si arrabbierà?” cioè… m’ha proprio ignorato…
-          Si vabbè dai retta a lei… ma poi la cioccolata l’ha mangiata?
-          No
-          E allora! Hai visto che ce l’hai l’autorità!
-          Gli ho detto che ti saresti arrabbiata e parecchio
-          Ah.