giovedì 23 aprile 2015

Maleficient

Oggi voglio parlare di questo film perché l’ho veramente adorato! Mentre la storia della bella addormentata in sé e per sé mi è sempre piaciuta poco, anche da bambina, questo film mi è piaciuto tantissimo. Mi piace il personaggio di Malefica, è un personaggio così “umano”, con le sue debolezze, con la sua rabbia, la vendetta, ma anche il perdono e l’amore. Mi piace. Mi piace perché va oltre l’idea di buono e cattivo, tipica delle favole, Malefica è buona e cattiva insieme, dolce e terribile allo stesso tempo. Malefica conosce l’amicizia, l’amore e poi il tradimento e la vendetta, ma nonostante tutto torna ad amare, perché non può farne a meno. Maleficient mi piace perché va oltre lo stereotipo del “vero amore” delle favole. Vero amore non può essere quello di due ragazzi che si incontrano per qualche ora nel bosco, non può esserlo né per Malefica né per Aurora, vero amore è quello di una madre, una persona che ti ha visto crescere, che ti è stata accanto nel bene e nel male, vero amore è quello di chi ti accetta nonostante tutto, per come sei, oltre le apparenze. E il vero amore alla fine non salverà solo Aurora ma anche e soprattutto Malefica. 

martedì 21 aprile 2015

Finalmente!

Finalmente Sabato 18 ha riaperto la piscina di Abbadia San Salvatore, l'articolo qui.

giovedì 9 aprile 2015

L’amore ci salverà!

Ehi tu. Sì dico a te. Con quelle guance rosa e la cellulite nelle cosce. Tu che il mondo adesso è verticale. Tu perennemente in bilico su sedie e tavolini. Tu che ogni sgabello, sedia, contenitore rigirato che trovi lo usi per raggiungere nuove e insperate vette. Tu che ieri sera hai rischiato la tua breve vita di 18mesenne (o almeno una sonora testata) gettandoti dal bracciolo del divano. Tu, puoi dire di essere una miracolata. Tu. Salvata da tua sorella. Una piccola ninja di cinque anni che mentre guardava Oggy e i maledetti scarafaggi sul tappeto, con mossa fulminea è saltata sul divano, ti ha acchiappato per l’elastico dei leggins e ti ha evitato la testata nelle mattonelle. E così, smutandata e salva, puoi dire di aver visto la morte in faccia (o il pavimento da vicino…) e noi potremo dire di aver assistito ad un miracolo o quantomeno ad un gesto d’amore fraterno.

giovedì 2 aprile 2015

“Born to run” - Christopher McDougall

Ho sempre pensato che la corsa più che uno sport sia uno stile di vita, meglio una filosofia di vita. Non capivo però perché una volta che si inizia a correre non si possa più smettere. Adesso lo so. È semplice, ed è tutto in quelle tre parole: born to run, nati per correre. Ma è proprio vero che siamo nati per correre? L’evoluzione può dimostrare questa teoria o “nati per correre” è solo un’esigenza dettata dalle nostre endorfine? Ecco un libro veramente intelligente sulla corsa e sulla necessità dell’uomo di correre. Tutto ha inizio con dei banali infortuni dell’autore legati alla corsa, perché chi corre dopo un po’ è soggetto ad infortuni e dolori? E perché la tecnologia e quelli che dovrebbero essere gli ultimi ritrovati della scienza in campo podistico non fanno altro che peggiorare la situazione? E parallelamente perché se la corsa ci fa così male sentiamo il desiderio di correre? Per rispondere a queste domande Christopher McDougall si imbarca in un viaggio alle origini della corsa, partendo dai Tarahumara, il popolo che corre, passando per i superatleti che corrono le ultramaratone e arrivando alla teoria evoluzionistica secondo la quale l’uomo si è evoluto per la corsa. Un libro visionario, ben scritto, mai noioso. Un libro che vi farà nascere un sorriso agli angoli delle labbra pensando all’ultima volta che avete CORSO DAVVERO, probabilmente avrete avuto 8-10 anni, un paio di superga dalla suola ormai consunta ai piedi e il più bel sorriso mai visto sul volto, nessuna fatica, solo gioia, ecco l’essenza della corsa per l’essere umano: GIOIA!
Correte come se aveste 8 anni, correte come se ne andasse della vostra vita, correte come se foste scalzi in mezzo alla natura, correte col sorriso.
Consiglio di leggere questo libro ad ogni appassionato di corsa, sia un ultramaratoneta che un corridore della domenica, ma lo consiglio anche a chi della corsa non gliene importa niente ma è in cerca di risposte, chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando ma soprattutto come ci stiamo andando?
Correndo naturalmente. 
P.S. Mentre girovagavo in rete in cerca di appassionati di questo libro come me mi è capitato di imbattermi in questa bella recensione, che mi ha fatto conoscere l’altrettanto bello e interessante sito, ve lo consiglio.