lunedì 28 maggio 2012

Terrible Two! How can I do?

Pare una canzone no? Terrible Two!!! How can I doooo???
Vabbè vi racconto di stamani...
- Cate amore vuoi la crostata?
- No
- Ok la mangia la mamma
- Nooooo!!!! Buuuaaaahhhhh!!!! AAAhhhhhh!!!
(Sgomento... Caterina non piange quasi mai...)
- Tesoro la mamma te ne taglia un'altra fetta
- Noooo!!! Buuuaaahhh!!! No la bolgio! Aaahhhh!!
- Prof vuoi la crostata?
- No io se c'è preferisco il cornetto
- Nooooo!!! Baaaaabbbbo! Io lo boglio!
- Ok amore prendilo te io mangio la crostata
- Noooo!!!! Buaahhhhh! è mia la crottata! Aaaaahhhh!
(Sgomento doppio, mio e del Prof...)
- Eh ma ti do il cornetto amore tieni
- AAAhhhh! Buaaahhh! No lo boglio!!!
(Lancio del cornetto......)
(Dallo sgomento passo all'irritazione... e non mi trattengo!)
- Eh no signorina eh! Non mi piace che tiri le cose da mangiare ok? Piangi quanto vuoi ma il cibo lo tiri quando stai a casa tua! ECCCHECAVOLO!
(Sgomento di Caterina e del Prof che per un attimo si guardano e mi guardano in silenzio, ma poi...)
- BBBBBBUUUUUAAAAAHHHHH!!!!!!!!!

O porca miseria! Porca. E questo solo a colazione, poi c'è stata la maglietta che "No la boglio" quando ormai era vestita. E mi so rifiutata di cambiargliela. Poi la coda "La boglio" poi "No la boglio pù" e va beh... E avanti così da almeno tre giorni... Insomma capito? La bimba nata da una risata. Quella che all'età di 6 mesi in casa chiamavamo Miss Sorriso. Pare un'adolescente in preda a turbe ormonali. Ma so questi i Terrible Two??? No perchè se è così.... SOS TATA!!! Oppure consigliatemi qualcosa... Chiamo l'esorcista? :)

domenica 27 maggio 2012

L.over.S

Ok oggi non si parla di marmocchi :) parliamo di cinema. In realtà il cinema è stato il mio primo amore, insieme ai libri, entrambi per lo stesso motivo: entrambi mi fanno sognare! E io, da inguaribile sognatrice quale sono, vivo di sogni. Poi ovvio, la vita non può essere solo sogno e più si cresce e più bisogna confrontarsi col mondo reale e allora i sogni a volte restano un po' in secondo piano... comunque venerdì siamo andati al cinema dopo... mah! 3anni? Qualcosa del genere. Ma stavolta non potevamo mancare, perchè le musiche del film le ha scritte e dirette tutte ma proprio tutte lo zio Chico!!! (Alias Francesco Traversi) Così abbiamo lasciato la Peste ai nonni e siamo andati a vedere "L.over.S". Intanto non vi affannate a cercare cartelloni enormi nelle vostre città perchè non ne troverete. Lovers è un film indipendente, scritto da due ragazzi di Montepulciano e girato dalle nostre parti fra Montepulciano e il Monte Amiata, in quella splendida cornice che sono i nostri boschi e le nostre campagne. La storia è d'amore. D'amore e morte va. Secondo me una bellissima storia. Il film è molto "alla buona" ma devo dire che la trama è originale, il film molto ben strutturato e i due personaggi catturano l'interesse fin da subito, forse i dialoghi sono un po' troppo prevedibili e stereotipati ma comunque non è un film che ha bisogno di molte parole, le immagini, la storia, ma soprattutto la musica (sì lo so sono di parte ma Francesco è un compositore veramente di talento!) parlano da sole. Questo è il sito ufficiale del film, io vi do un consiglio: se passate di fronte ad un cinema che espone la locandina del film entrate, vedete e soprattutto ascoltate. 

mercoledì 23 maggio 2012

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità” cit.

Essere genitori non è per niente semplice. E nessuno, credo, si aspetti che lo sia, altrimenti non si spiegherebbero le scene di panico misto a gioia che seguono la scoperta di una gravidanza. Il fatto è che ci sono pochi riferimenti e quei pochi sono inattendibili, vuoi perché i bambini sono tutti diversi, vuoi perché i contesti in cui i bimbi nascono sono diversi, insomma, l’ho presa alla lontana ma il succo è che il ruolo di genitori ci mette di fronte alle nostre responsabilità e ai nostri limiti più di ogni altra cosa. Ricordo perfettamente la sensazione che ho provato quando è nata Caterina, quando l’ho vista, dentro di me è scattato qualcosa, come se un interruttore si fosse spostato dalla posizione FIGLIA alla posizione MADRE, così in un attimo. Ricordo che per almeno un mese dopo il parto ho sentito fortissima una sensazione di inadeguatezza e paura mista a onnipotenza e responsabilità (maledetti ormoni!), insomma: non ci stavo con la testa. La botta, come si dice, era stata grossa. E allora ho cominciato a pensare al ruolo di genitore e avendo avuto due genitori, credo, fantastici, almeno per me, ho cominciato a pensare a loro e a me. E ho scoperto che per essere considerati dei bravi genitori bisogna avere una visione d’insieme, sì perché fino ai cinque/sei anni quando mio padre mi sgridava (e a volte mi arrivava anche qualche sculacciata, una volta usava e devo dire che io ero abbastanza tremenda da piccola) non mi sembrava per niente un bravo genitore, oppure quando mia madre mi proibiva le merendine (solo una! Era la sua frase ricorrente) mica mi sembrava tanto una buona madre… e invece… Invece avevo sottovalutato tanti loro piccoli comportamenti per me incomprensibili che adesso mi sembrano così naturali: metti il cappello e i guanti che c’è la neve! Torna tra un’ora a farti vedere! (non esistevano i cellulari e d’estate noi si viveva fuori casa…) Quando comincia a far buio, a casa! Lavati le mani prima di mangiare! Togli gli scarponi sul pianerottolo! Lava i denti prima di andare a letto! Insomma tutti mattoncini che giorno dopo giorno hanno contribuito a costruire la persona che sono. Ma essere genitore è molto più che dare delle regole, infatti nei miei ricordi ci sono anche le domeniche mattina in cui sgattaiolavo fuori dal letto e mi infilavo nel lettone caldo dalla parte di mia mamma, oppure la cioccolata calda in mutande davanti al camino con i pantaloni stesi sulla sedia ad asciugare dopo un pomeriggio sulla neve, oppure le passeggiate in riva al mare col mio babbone la mattina presto a raccogliere conchiglie, o ancora mia madre che mi consola per un brutto voto a scuola, oppure mio padre che mi incoraggia durante una gara di nuoto, altri mattoncini. Visione d’insieme. Adesso ce l’ho. Perché adesso vesto i loro panni, quelli di genitore. E non mi faccio troppi problemi a sgridare Caterina o ad impuntarmi quando una cosa non si fa o viceversa si fa, perché so che un domani anche lei avrà una visione d’insieme, e preferisco di gran lunga che nel bene e nel male abbia dei ricordi legati all’infanzia in cui noi, i suoi genitori, siamo i protagonisti, noi e lei insieme a costruire la persona che diventerà. Poi è ovvio che per forza di cose dobbiamo delegare, delegare mestieri che altri fanno meglio di noi, come l’insegnamento a scuola o nello sport, oppure delegare certe forme uniche e bellissime di affetto come il rapporto con i nonni, gli zii, i cugini e gli amici. Ma l’accudimento prima, l’accompagnarla alla scoperta del mondo e alla scoperta di sé stessa, dei suoi talenti e delle sue passioni poi, aiutarla a coltivarle e perché no dargli fiducia, lasciarla tentare, fargli fare le sue esperienze con la consapevolezza di sapere che noi, i suoi genitori, ci saremo sempre nel momento in cui avrà bisogno. So che non sarà facile, me ne rendo conto già adesso quando il mio cuore batte forte mentre si arrampica da sola sui giochi al parco e vorrei ma non posso aiutarla e sarà ancora più dura quando uscirà da sola con le amiche e dovremo riporre tutta la nostra fiducia su di lei e sui mattoncini che abbiamo messo insieme. Ma in fondo il mestiere di genitore è questo no? Dare tutti gli strumenti ai nostri figli perché possano un giorno vivere sereni e in autonomia la loro vita e quello no, non si può e non si deve delegare.
Questo post partecipa al blogstorming.

martedì 22 maggio 2012

Nani e cerimonie... Le 5 regole salvavita!

Per la serie "ulli ulli chi li fa se li trastulli" (come dice mia nonna...) vi presentiamo oggi le cinque regole salvavita per quanto riguarda il binomio nani-cerimonie... ci tengo a precisare che le suddette regole si basano su un'esperienza diretta di due anni e mezzo sul soggetto PiccolaPeste, più l'esperienza indiretta dei nipoti più grandi (Cippi e Cippo), quindi abbraccia una fascia d'età nanesca che spazia dai 0 ai 10 anni e diverse tipologie di carattere. Non solo ma la sottoscritta ha avuto il piacere di presenziare a diversi tipi di cerimonie (l'ultima proprio ieri la comunione di Cippi...) e quindi vanta esperienza anche sulla tipologia di rituale.... Eeeehhhh! ;) V'ho convinto dite la verità? Seeeeeè... Veniamo al dunque:

1) Se potete lasciate i nani a casa :) Ecco. L'ho detto. Non me ne vogliate ma secondo me l'unico sistema per passare una giornata come quella di un matrimonio o una comunione o qualsiasi cosa richieda una lunga cerimonia seguita da un lungo pranzo, specie se non all'aperto, in tranquillità è lasciare i pargoli con i nonni o chi per loro. Ovviamente non sempre si può fare, ad esempio se i nonni stessi sono invitati o hanno da fare (o i cuginetti ci tengono in particolar modo che la piccola di casa sia presente....) oppure il nano in questione va allattato e in questo caso comunque non costituisce un problema, se non una cullatina o alla peggio una passeggiatina in carrozzina. Oppure se la cerimonia si tiene lontano e dovete star via qualche giorno, in questo caso la cerimonia passerà quasi in secondo piano perchè l'importante sarà fare un viaggetto con mamma e papà :)
2) Se sapete già a priori che quel giorno nessuno potrò badare al pargolo vagliate l'idea di non andare, o comunque di sacrificare parte dell'evento. Ad esempio se ci tenete a vedere la cerimonia in chiesa senza dover correre dietro l'altare o lungo la navata ogni tre secondi o continuare a fare "sssshhh" "vieni qui!" "zitto" "fermo!" ecc. alternatevi a stare fuori, quasi tutte le chiese hanno un parco o un giardino accanto e i bimbi stanno molto meglio lì e voi pure :). Oppure se siete invitati a cena e vostro figlio è di quelli che alle nove (o le otto o le dieci, comunque presto per una cerimonia) stramazza dal sonno ma finchè non è nel suo letto non ha pace e non chiude occhio (si la PiccolaPeste fa parte di questa rara specie, che culo eh!) se proprio ci tenete a festeggiare chiarite subito con gli sposi o con i festeggiati che andrete via prima. Ok non è bello ma non c'è niente di male, in fondo sono bambini e non è giusto sballottarli e poi dargli la colpa se c'hanno rovinato la serata, basta dirlo prima, io ho sempre fatto così "guarda vengo volentieri ma a una certa, che siamo al secondo o al dolce noi si va via" vi assicuro che gli amici se tali sono capiscono altrimenti si torna al punto di partenza: non andare.
3) Porsi sempre la domanda: ci sono tutti i presupposti per cui anche i piccoli possano divertirsi? Ad esempio un intrattenimento ad hoc per loro, un ricevimento all'aperto in un posto sicuro, per esempio recintato o comunque sorvegliato, in modo che possiate vedere sempre con la coda dell'occhio cosa sta facendo senza dovergli necessariamente correre dietro, presenza di altri bambini della stessa età, cose così, potrebbe essere una giornata piacevole anche per loro perchè no!
4) Il cibo. Questo ovviamente è il classico discorso che va diviso per fasce d'età e per tipologia di bambino. Intanto se il pargolo è sotto all'anno d'età entrate nell'idea che vi dovete portare pappe, pappine e pappette da casa, un po' per avere la certezza di cosa mangerà e un po' perchè potrete farlo mangiare alla sua ora, in generale dopo l'anno o comunque quando hanno i dentini possono mangiare un po' di tutto questo dipende da loro e da come sono abituati. Stesso discorso per l'orario, questo può non essere un problema per alcuni bambini mentre per altri è un dramma, per esempio mia nipote essendo da sempre una buona forchetta si mette a tavolino e finchè non ha mangiato tutte le portate del pranzo lei non si muove (con buona pace di mia cognata...), suo fratello e la PiccolaPeste invece sono più della serie "mangiamo perchè ci tocca mangià ma poi si gioca subito" e infatti io appena arrivo al ristorante mi faccio fare un piatto di pasta in bianco (con olio e parmigiano) così lei mangia e stiamo tranquilli, tanto la pazienza di stare a tavola il tempo tra una portata e l'altra non ce l'ha e oltretutto se non mangia all'ora sua poi non mangia proprio (sempre perchè non ci facciamo mancare niente eh!).
5) Portarsi dietro il mondo. Qui ci starebbe bene un bel: da che pulpito vien la predica! Eh lo so, ma proprio perchè io sono una disorganizzata cronica (come raccontavo qui) che consiglio di portarvi anche quello che pensate non possa servire, se avete dei dubbi su una cosa... Portatela! Vi racconto un altro simpatico aneddoto della serie "com'è che sta creatura non te l'hanno levata", all'età di 5 mesi abbiamo portato la PiccolaPeste in aereo a Palermo per il matrimonio di due carissimi amici a cui non potevamo assolutamente mancare, lei è stata bravissima ma era pur sempre una bimba di 5 mesi per cui a una certa s'è addormentata nel passeggino nonostante il nostro tavolo fosse proprio davanti al Dj (Ah! Ah! :D ironia...) e indovinate non avevo niente con cui coprirla... praticamente l'ho avvolta tipo bozzolo nella pashmina che avevo sopra al vestito e niente... era la neonata più cool della cerimonia... no per dire che una copertina si porta sempre, così come un paio di cambi e qualche gioco.

Infine: armatevi di pazienza zen. Entrate nell'idea che per voi non sarà un giorno di piacevole relax ma una maratona contro l'imprevisto. Non cercate in nessun modo di farli mangiare o dormire e non colpevolizzatevi se non lo fanno, è un giorno, non muore nessuno, in fondo è festa anche per loro! E se proprio non potete fare a meno di vestirli come bomboniere non preoccupatevi se si sporcano o portatevi una tuta per cambiarli, se poi avete un bimbo come mio nipote che pare un piccolo lord che anche dopo due ore di giochi sfrenati sembra uscito da wimbledon il problema non si pone, se invece avete una PiccolaPeste come la mia che è più stile Bruce Willis (cioè che dopo 15 minuti di film è già in cannottiera sporco di sangue e fango) allora il vestitino è proprio da bandire :)
P.S. Ah e poi ci sono sempre i figli perfetti di madri perfetti... che mangiano, dormono, e bla bla bla... :)

giovedì 17 maggio 2012

Ansia da Spannolinamento. Prologo.

La PiccolaPeste ha due anni e mezzo e io sto aspettando il caldo e la bella stagione (che dalle nostre parti stenta ad arrivare...) per procedere allo spannolinamento. Mai cosa mi terrorizzò di più, ma sono preparata, ho letto tutto quello che dovevo leggere sull'argomento (cioè niente, visto che comunque basta un po' di pazienza e sano buon senso) e ho fatto mia la vecchia norma che dice "una volta tolto non si torna più indietro"... e infatti ce l'ha ancora...
Nel frattempo, forte del fatto che lo spannolimento avverrà in contemporanea con le maestre del nido (che peraltro ho allertato tipo due mesi fa... ammorbandole di domande e consigli... sante donne...) faccio incetta di mutande, ormai ogni volta che esco compro mutande, ne ho un pacco da sei di quelle scrause, tre pacchi da tre rispettivamente di titti, topolino e carica dei 101 e varie sparse che mi piacevano... L'altra sera tornando a casa dopo l'ennesimo shopping di mutande il Prof mi guarda serafico e fa "Pensi forse che comprando mutande il pannolino si intimidisca e se ne vada da solo?"
Ho lasciato correre...
Ieri sera sono tornata a casa con l'ultimo pacco da tre e un pacco da due di slip per il Prof...
Mi ha guardato e basta. Devo dirvi cosa abbiamo pensato entrambi prima di scoppiare a ridere? :D


mercoledì 16 maggio 2012

30 mesi

30 mesi, che poi sono due anni e mezzo in questo assurdo mondo che è l’età dei neonati. Ma adesso neonata non lo sei decisamente più e con questo, mio malgrado, sono costretta a farci i conti ogni volta che entrando in un negozio mi dirigo baldanzosa verso il reparto 3-36 mesi, salvo poi rendermi conto che no, non sei più lì, e quindi mi dirigo verso il reparto 2-8 anni. 30 mesi passati ad insegnarti che si dorme ognuno nel suo letto e poi avere la voglia di venire in camera tua e mentre dormi beata in mezzo alla tua mucca e al tuo coniglio, prenderti e di peso portarti nel lettone, accanto a me. 30 mesi passati ad insegnarti a mangiare tutto, da sola, con la forchetta e poi pentirmi quando, benedetta indipendenza, vuoi mangiare da sola con la forchetta i pisellini o le olive seminandoli per tutta la cucina, ma che soddisfazione quando ti riesce! 30 mesi passati a cantarti tutte le canzoni che mi venivano in mente perché mentre cantavo ti facevi fare qualsiasi cosa, come ipnotizzata dalla mia voce, canta che ti passa dicono, ed è vero a noi cantando c’è passato sempre tutto! E adesso? Adesso che non smetti mai di canticchiare e sei tu che decidi cosa,  in quale momento e a quale volume, tipo “un cocomero tondo tondo” a tutta voce mentre sto in fila per pagare il pane. 30 mesi passati a parlarti, anche quando eri piccolissima, dirti i nomi delle cose, mentre in braccio passeggiavamo da una stanza all’altra, oppure spiegarti le ricette in cucina mentre dal seggiolone mi guardavi preparare la cena e intanto ciucciavi una crosta di pane con l’impegno e la dedizione di un nobel che studia il DNA; e poi rendermi conto che a 30 mesi hai un vocabolario più ricco di un concorrente del grande fratello. 30 mesi, sono tantissimi, sono un’infinità, eppure non sono nulla nei miei quasi 36 anni, eppure mi sembra di aver imparato più cose in questi 30 mesi che in tutta la mia vita. 30 mesi e il tempo che passa e tu, la mia bambina bellissima, il mio fagiolino, che cresci, diventi ogni giorno più grande, ogni giorno più TU.

martedì 15 maggio 2012

Il primo appuntamento :)

Sabato sera decidiamo di invitare un po' di amici, preparare qualche stuzzichino e prendere due pizzone giganti. C'è anche Samuele (quello degli aquiloni...) con i suoi genitori. Tra Caterina e Samuele c'è sempre stata simpatia, vanno d'accordo, amano fare gli stessi giochi e si somigliano anche caratterialmente, per cui averli nella stessa casa non solo non genera tensioni ma permette a genitori e figli di passare una piacevole serata (cosa non sempre facile con i bambini diciamo la verità...).
Domenica pomeriggio mi telefona Franci (la mamma di Samu)...
F - Ohi! Ciao! Senti avete impegni?
M - No niente impegni, Cate s'è appena svegliata...
F - Bene, perchè dice Samuele che ieri sera ha invitato Caterina a giocare a casa sua e pare che lei abbia detto di sì :)
M - Ah si eh :D Aspetta che sento...
       Cate, tesoro, vuoi andare a giocare da Samuele? Dice che ti ha invitato...
C - Uh siiii mamma!!! Samuele ha cucinato tutta la sera co me... è blavo Samuele... pecchè pecchè è glande!!! Andiamo mamma da Samuele?
M - Hai sentito Franci? :)
F -  Eh sì... :D Questi si so messi d'accordo senza dirci niente :D
M - Già! Direi che arriviamo, a fra poco...
E così Caterina ha preso il suo "primo appuntamento" :)

giovedì 10 maggio 2012

Bulli e Pupe :)

Domenica eravamo al compleanno di una compagna d'asilo della PiccolaPeste e mentre i nani giocavano allegramente tra casine colorate e gonfiabili, un conciliabolo di mamme affrontava l'argomento "Riccardo", meglio noto a tutte come "il bimbo che picchia i nostri figli" (ovviamente Riccardo e famiglia non erano presenti alla festa, da lì il gusto perverso di parlarne... siamo proprio perfide :D). Comunque alla fine è emerso che più o meno secondo tutte noi il povero Riccardo in realtà essendo uno dei più piccoli, ed essendo gli altri diciamo... per usare un eufemismo: dei veri e propri tiranni, cerca solo di difendersi, ed era un po' quello che è successo l'anno scorso a Caterina quando era la più piccolina del nido, credo sia una reazione abbastanza comune in tutti i cuccioli, dall'uomo al leone, autodifesa. Per avvalorare la mia teoria, da brava "antropologa denoantri" una volta a casa decido di interrogare la Peste...
- Senti Cate ma a scuola ci sono dei bimbi che picchiano?
- Sì
- E chi sono i bimbi che picchiano?
- Ehhh 'Iccaddo picchia...
(eccolo!)
- E poi? Ci sono altri che picchiano?
- Ehhh siii...
- E chi sono amore? Leonardo? Cristian?
- Nooooo è bravo Crittian e Leonaddo...
- E allora chi è che picchia? Solo Riccardo?
- Nooo, anche Maggò mi picchia...

Maggò che in realtà è Margot, se voi la vedeste è una bimbina gracilina, con gli occhi dolci che pare Bambi, insomma non è proprio il prototipo del "bullo". Al che il Prof che ha un passato da "bullo" mi fa
notare che forse Margot e Riccardo vengono usati come capri espiatori, cioè la scusa per picchiarli è che loro iniziano per primi... Ci alterniamo nell'interrogatorio (mi sembra di essere in quei telefilm americani dove i due poliziotti giocano a quello buono e quello cattivo :))

- Senti un po' Caterina, come sarebbe che Margot ti picchia?
- Eh mi ha dato un pizzichino...
- Un pizzichino eh....
- Eh si un pizzichino...
- E te che gli hai fatto?
- Eh... l'ho gonfiata...

Ecco io ve l'avrei fatta vedè, la bocca della verità, lì bella tranquilla con la sua faccia d'angelo, dire questa cosa così... come se fosse la cosa più naturale del mondo...
Confesso che dopo questa candida dichiarazione sono scappata in bagno a ridere, cioè avevo le lacrime agli occhi giuro! E sentivo una vocina..
- Babbo la mamma dov'è?
- E' andata al bagno, gli scappava tanta pipì!
Oh! Lo so che di queste cose non bisogna ridere ma quella particolare frase (dove l'avra sentita poi???) con quella naturalezza m'ha fatto morì :D e inoltre forte del fatto che non poteva aver "gonfiato" Margot anche perchè guarda caso è la figlia di una delle due insegnanti quindi figurati se si faceva picchià la figlia e oltretutto senza dirmi niente (anzi sta sempre a dirmi quant'è brava Caterina a giocare con gli altri...) insomma mi so ammazzata dalle risate!

domenica 6 maggio 2012

Un sabato di sole (in una domenica di pioggia....)

La domenica di pioggia ovviamente è questa... è da stamani infatti che affacciandoci alla finestra riusciamo a vedere solo scorci di metà novembre... e siamo a Maggio!!! Non è che io non sia consapevole di vivere in un paesino ai piedi di una montagna ma (santiddio!) c'è un limite a tutto! Così mi sono messa a guardare le foto che abbiamo scattato sabato 27 a "Coloriamo i cieli"  a Castiglion del Lago e mi è subito tornato il sorriso :)
Guardate che belle!

Una giornata a dir poco perfetta! Aquiloni colorati, sole, caldo...



l'amichetto del cuore (non è Leonaddo per la cronaca...) ...


 i Cavallini...


I gonfiabili....


E sì... anche il Nostro Aquilone!!! Il bellissimo Gufo Rosso che vola fiero insieme agli altri!