martedì 3 maggio 2016

Lavoro e famiglia

Stamani ho fatto un rapido conto, nemmeno io so quanto preciso, sicuramente è al ribasso non comprendendo i pasti che dipendono sempre dalle presenze, comunque 300euro al mese per 11 mesi, per due anni fa 6600euro se teniamo conto che ho due figlie ed entrambe hanno frequentato il nido ecco che arriviamo a 13200euro. Sorprendente eh?! Teniamo conto anche che l’azienda per cui lavoro non ha nessun tipo di rimborso o contributo asilo. Teniamo conto anche del fatto che mio marito è artigiano, ergo lavoratore indipendente, ergo paternità inesistente e nel calcolo dell’ISEE il suo reddito fa si che non possiamo percepire rimborsi. Dopo questa breve premessa ci si può rendere conto di quanto genitorialità e lavoro, almeno nel nostro caso vadano a braccetto, ma sarebbero andate a braccetto comunque perché se non avessimo lavorato non avremmo avuto bisogno del nido.

Come sempre il problema è la possibilità di scelta che semplicemente: non esiste nel nostro paese. Mio marito non ha potuto scegliere se prendere o meno il congedo parentale, semplicemente non era previsto per lui. Io non ho potuto scegliere di seguire le mie figlie fino alla scuola materna perché i mesi previsti di maternità coprono a malapena il primo anno di vita. Al solito mandare i figli al nido non è stata una scelta, semplicemente non ne avevamo altre non avendo nonni disponibili e non volendo contare solo su una baby-sitter.

Secondo me finchè i genitori non verranno messi nelle condizioni di poter realmente scegliere, in base alla propria idea di famiglia, di gestione del tempo e di priorità che ovviamente cambiano con l’età e con le esigenze dei figli, non potremmo definirci uno stato che ha a cuore i propri cittadini, perché se è vero che l’Italia è una repubblica basata sul lavoro è anche vero che quella repubblica è fatta di persone e di famiglie.

Questo post partecipa al blogstorming http://genitoricrescono.com/tema-del-mese-lavoro/

2 commenti:

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    1. Non me lo spiego neanche io. E la cosa triste è proprio il NON avere scelta se non quella definitiva: o l'uno o l'altra.

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