mercoledì 20 aprile 2016

La primavera

Sono giornate strane queste. In montagna la primavera è sempre una stagione sfuggente. A volte non la riconosciamo perché si nasconde, sotto un vento gelido ad esempio, come in questi giorni. Altre volte te la trovi prepotentemente davanti, come quando alzi gli occhi e vedi che già metà della montagna è diventata verde e nei prati è un tripudio di margherite, bucaneve, primule e violette. I bambini sono come la primavera. Ti giri un attimo e sono sbocciati. A volte ho paura di stare girata troppo a lungo e voltarmi quando ormai è troppo tardi, quando i petali sono tutti aperti e perdere la magia di quel lentissimo crescere. Così a volte la mattina mi intrufolo nei loro letti per svegliarle e mi perdo in quell’odore tipico dei bambini, quell’odore che sa di sogni, speranze, emozioni, quell’odore che trasmette emozioni, quell’odore che hanno solo le cose buone, il pane sfornato, i lamponi maturati al sole, il bosco dopo la pioggia. I bambini sono come la primavera. A volte sono come vento gelido altre sono un prato fiorito, bisogna solo avere pazienza, bisogna non distogliere lo sguardo ma avere fiducia. Bisogna sperare e amare, amare e aspettare. La primavera è meravigliosa per chi non ha fretta.

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