mercoledì 23 maggio 2012

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità” cit.

Essere genitori non è per niente semplice. E nessuno, credo, si aspetti che lo sia, altrimenti non si spiegherebbero le scene di panico misto a gioia che seguono la scoperta di una gravidanza. Il fatto è che ci sono pochi riferimenti e quei pochi sono inattendibili, vuoi perché i bambini sono tutti diversi, vuoi perché i contesti in cui i bimbi nascono sono diversi, insomma, l’ho presa alla lontana ma il succo è che il ruolo di genitori ci mette di fronte alle nostre responsabilità e ai nostri limiti più di ogni altra cosa. Ricordo perfettamente la sensazione che ho provato quando è nata Caterina, quando l’ho vista, dentro di me è scattato qualcosa, come se un interruttore si fosse spostato dalla posizione FIGLIA alla posizione MADRE, così in un attimo. Ricordo che per almeno un mese dopo il parto ho sentito fortissima una sensazione di inadeguatezza e paura mista a onnipotenza e responsabilità (maledetti ormoni!), insomma: non ci stavo con la testa. La botta, come si dice, era stata grossa. E allora ho cominciato a pensare al ruolo di genitore e avendo avuto due genitori, credo, fantastici, almeno per me, ho cominciato a pensare a loro e a me. E ho scoperto che per essere considerati dei bravi genitori bisogna avere una visione d’insieme, sì perché fino ai cinque/sei anni quando mio padre mi sgridava (e a volte mi arrivava anche qualche sculacciata, una volta usava e devo dire che io ero abbastanza tremenda da piccola) non mi sembrava per niente un bravo genitore, oppure quando mia madre mi proibiva le merendine (solo una! Era la sua frase ricorrente) mica mi sembrava tanto una buona madre… e invece… Invece avevo sottovalutato tanti loro piccoli comportamenti per me incomprensibili che adesso mi sembrano così naturali: metti il cappello e i guanti che c’è la neve! Torna tra un’ora a farti vedere! (non esistevano i cellulari e d’estate noi si viveva fuori casa…) Quando comincia a far buio, a casa! Lavati le mani prima di mangiare! Togli gli scarponi sul pianerottolo! Lava i denti prima di andare a letto! Insomma tutti mattoncini che giorno dopo giorno hanno contribuito a costruire la persona che sono. Ma essere genitore è molto più che dare delle regole, infatti nei miei ricordi ci sono anche le domeniche mattina in cui sgattaiolavo fuori dal letto e mi infilavo nel lettone caldo dalla parte di mia mamma, oppure la cioccolata calda in mutande davanti al camino con i pantaloni stesi sulla sedia ad asciugare dopo un pomeriggio sulla neve, oppure le passeggiate in riva al mare col mio babbone la mattina presto a raccogliere conchiglie, o ancora mia madre che mi consola per un brutto voto a scuola, oppure mio padre che mi incoraggia durante una gara di nuoto, altri mattoncini. Visione d’insieme. Adesso ce l’ho. Perché adesso vesto i loro panni, quelli di genitore. E non mi faccio troppi problemi a sgridare Caterina o ad impuntarmi quando una cosa non si fa o viceversa si fa, perché so che un domani anche lei avrà una visione d’insieme, e preferisco di gran lunga che nel bene e nel male abbia dei ricordi legati all’infanzia in cui noi, i suoi genitori, siamo i protagonisti, noi e lei insieme a costruire la persona che diventerà. Poi è ovvio che per forza di cose dobbiamo delegare, delegare mestieri che altri fanno meglio di noi, come l’insegnamento a scuola o nello sport, oppure delegare certe forme uniche e bellissime di affetto come il rapporto con i nonni, gli zii, i cugini e gli amici. Ma l’accudimento prima, l’accompagnarla alla scoperta del mondo e alla scoperta di sé stessa, dei suoi talenti e delle sue passioni poi, aiutarla a coltivarle e perché no dargli fiducia, lasciarla tentare, fargli fare le sue esperienze con la consapevolezza di sapere che noi, i suoi genitori, ci saremo sempre nel momento in cui avrà bisogno. So che non sarà facile, me ne rendo conto già adesso quando il mio cuore batte forte mentre si arrampica da sola sui giochi al parco e vorrei ma non posso aiutarla e sarà ancora più dura quando uscirà da sola con le amiche e dovremo riporre tutta la nostra fiducia su di lei e sui mattoncini che abbiamo messo insieme. Ma in fondo il mestiere di genitore è questo no? Dare tutti gli strumenti ai nostri figli perché possano un giorno vivere sereni e in autonomia la loro vita e quello no, non si può e non si deve delegare.
Questo post partecipa al blogstorming.

2 commenti:

  1. Bellissimo post...bello davvero, mi ci riconosco in pieno completamente. Inoltre l'ho provata due volte questa sensazione con i miei due bambini e non credere che con il secondo sia più facile, anzi il mio pensiero era: e adesso con due, ce la faccio?
    Mela come mai non hai il widget dei followers? se lo metti mi iscrivo subito...

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    Risposte
    1. Grazie 1000! In effetti il primo pensiero che viene è proprio: e ora? ce la farò?
      P.S. ho attivato qualcosa ma non so se è proprio il widget dei followers... spero tanto di si :)
      sono un po' imbranata si vede? :P

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