lunedì 21 marzo 2016

La teoria della Felicità

Oggi ho saputo che il 20 Marzo, cioè ieri, era la giornata mondiale della felicità. Bello. Ma un po’ limitante… non vi pare? Cioè bello celebrare il concetto di felicità ma davvero serve una giornata all’anno per ricordarcelo? Insomma io sono un’ottimista cronica e il pensiero di dedicare una giornata a "pensare a come essere felici" mi intristisce…

Quello che voglio dire è che la felicità dovrebbe essere parte di noi, non dovremmo "ricordarcene" ogni tanto come pagare l’assicurazione dell’auto "toh! Mi scade l’assicurazione! Devo ricordarmi di prelevare e passare a pagarla entro questa settimana!", no no no, non può essere vero che una persona debba ricordarsi di gioire, tenere un giornale per appuntarsi cose belle di cui essere grati ogni giorno (lo cito perché vedo che va molto di moda ultimamente…) e cose del genere. Possibile che non riusciamo più nemmeno a essere felici spontaneamente invece che "a comando"?

Lo dico un po’ a mo di provocazione perché vorrei che un sentimento bello come la felicità non venisse imbrigliato in tutta una serie di comportamenti ma che fosse libero. Libero dagli stereotipi di ciò che rende felice secondo i più. Libero dalle to do list della felicità, dai manuali semplici e dai consigli spiccioli. Felicità = libertà. Almeno in ciò che mi rende felice voglio essere libera!

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