Avrò avuto 13 anni... ero una ragazzina come tante, nè bella nè brutta, un po' brufolosa e piatta come un'asse. Ascoltavo "Like a prayer" di Madonna e "Personal Jesus" dei Depeche Mode e non mi capacitavo del perchè le mie coetanee impazzissero per Jovanotti quando si potevano avere gli U2, ma Bono di fine anni 80 ve lo ricordate? Col senno (e la maturità) di poi direi che era il mio sogno erotico dell'epoca, ma all'epoca non conoscevo frasi come "sogno erotico" per cui ... (eh sì noi ragazzine degli anni '80 eravamo un po' ingenue :) ). Comunque dicevo, avevo 13 anni sì, ed ero svalvolata come solo un adolescente può essere, non sognavo il principe azzurro ma guardavo le mie amiche più grandi baciarsi col fidanzato sui muretti per poi litigare dopo due ore tirandosi i rispettivi braccialetti di gomma dai colori fluo che erano un must di quegli anni, affascinata dalla dinamica di queste relazioni e convincendo sempre di più la me stessa di allora che non avevo bisogno di un fidanzato. Tra l'altro il muso lungo non durava mai più di due ore e con molta probabilità la stessa amica che il pomeriggio tornava da noi tristissima la sera era già avvinghiata a qualcun altro del gruppo... Il gruppo! Il nostro gruppo quell'estate era di almeno 20 ragazzi, ovvio che c'erano dei sotto capannelli e noi 4 tendevamo a stare fra noi per la maggior parte del tempo, ma l'importante era far parte del gruppo, perchè se ne facevi parte nelle occasioni che contavano venivi invitato, considerato, si andava tutti insieme in piscina o a fare le grigliate in montagna, se non avevi il motorino poco importava anzi, era anche meglio! Andavi dietro a quelli più grandi!
Quell'estate non la dimenticherò mai. A Maggio era morta mia madre e ancora non ci capivo niente. A volte la mattina mi alzavo dal letto e andavo in camera dei miei per infilarmi nel lettone a parlare con lei, arrivavo alla porta e vedevo mio padre, da solo, dormire in quel lettone dove io e la mamma avevamo riso, giocato e chiacchierato per anni e tornavo indietro. In quel letto non ho mai più messo piede. Gli ultimi giorni di scuola passarono così... dire che non ricordo assolutamente niente di quei giorni non è un eufemismo, nella mia mente non c'è un ricordo legato a quei giorni, rimossi, totalmente... Fino all'estate. Ricordo che per radio davano sempre "Viva la mamma" e a me veniva da ridere per l'ironia della cosa ma me ne vergognavo e non l'ho mai detto a nessuno. Non piansi mai quell'estate stranamente, l'avrei fatto dopo anni ma allora no, non ne capivo il motivo ma non ne percepivo il bisogno. Poi un giorno vidi mio padre che metteva via dei vestiti della mamma e la cosa mi dette un fastidio che non so dire, era come se lui la facesse uscire una seconda volta dalla nostra vita e gli chiesi di darli a me, quei vestiti. Mia madre era una bella donna, non altissima ma ben proporzionata, con un fisico da ragazzina (aveva 42 anni quando è morta del resto...) e a volte si concedeva anche qualche vestito da ragazzina, ricordo un paio di jeans gialli che io adoravo e che quando se li metteva per uscire con me mi sembrava di andare in giro con una sorella più grande e più figa. Inutile dire che quei jeans furono la mia divisa per tutta l'estate. Li portai ovunque, mi facevano stare bene e paradossalmente mi davano la sensazione che lei non se ne fosse mai andata, che fosse sempre lì, con me. Quell'estate diventai grande e lo feci con una parte di mia mamma addosso o forse proprio grazie a questo.
La scorsa settimana sono passata per caso davanti al negozio di una mia amica, sono entrata a salutarla e lì su uno scaffale c'erano un paio di jeans gialli come quelli di mia madre. Li ho comprati di getto. A casa li ho abbracciati e un po' ho pianto, ma poco, mi vergognavo come allora. Non so se li metterò ma averli mi fa stare bene.
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