giovedì 26 novembre 2015

PPPP (PiccolaPeste Pigiama Party)

Sabato la PiccolaPeste ha festeggiato i suoi sei anni con le amichette. Da giovane PR quale solo lei riesce era partita per organizzare una mega festa in cui invitare: entrambe le prime (42 bambini), i suoi "amici di kick boxing", i suoi "amici di piscina", le sue vicine di casa, per un totale di almeno altri 10-12 bambini. Eh no! Le ho detto che per avere un compleanno con 50 invitati avrebbe dovuto aspettare almeno i 18 anni!
Insomma alla fine per non farla rimanere male le ho proposto l'alternativa che, sapevo, essere vincente: Pigiama Party! Ne è rimasta entusiasta da subito. Purtroppo le ho dovuto spiegare che "numero ristretto di amichette" voleva dire sotto 10, ma che 5 sarebbe stato perfetto, alla fine erano in 7 (lo spirito della PR non l'abbandona proprio!). Ovviamente avendo 6 anni ho preferito non farle rimanere a dormire e la festa si è svolta dalle 18 alle 21, ma a parte questo è stato un pigiama party in piena regola. Le seienni sono arrivate tutte con il loro zainetto con dentro il pigiama, io e PiccolaPeste le abbiamo omaggiate con un paio di calzine antiscivolo a testa in ricordo della serata, si sono cambiate, abbiamo messo su un po' di musica, le ho truccate e pettinate e poi abbiamo fatto una sfilata in pigiama con tanto di musica e speaker (io...) che introduceva gli outfit :D da morire dal ridere giuro! Dopodiché si sono messe a giocare in camera mentre io gli preparavo il salotto per la cena: pizza, patatine e popcorn! Gli ho messo un film e hanno mangiato sul tappeto stile campeggio. E per finire in bellezza torta fatta in casa al cioccolato con luna e stelle di pdz (non vi dico per farle ho tirato giù tutti i santi del calendario)!
Ve lo dico... posso dirlo... è stata una serata fighissima :D :D :D. Me le sarei tenute tutte! So troppo carine! Stanno crescendo e si vede, alcune le conosco da piccolissime, altre invece le ho conosciute in quest'occasione ma in tutte ho visto il cambiamento dovuto all'età, alla scuola, all'avere coscienza delle proprie responsabilità, della propria indipendenza. Che carine!

venerdì 20 novembre 2015

Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia

Da quando sono diventata mamma è avvenuta una sorta di trasformazione dentro di me che mi porta ad essere più sensibile, a volte anche in occasioni in cui non vorrei. Una volta scherzando con una mia amica, che mi chiedeva delucidazioni a proposito, ho detto che mi sembrava di essere diventata la mamma di tutti i bambini del mondo, invece che solo della mia. Non so perché mi venne subito in mente questa cosa e non so perché oggi, a distanza di sei anni dal mio essere diventata mamma per la prima volta, questa mi sembra ancora l’unica spiegazione possibile. Oggi è la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, una giornata per ricordare che troppo spesso questi diritti vengono calpestati o ignorati. Un bambino ha diritto alla gioia, alla serenità, al poter ridere e giocare, ha diritto a imparare, ad essere ascoltato, ad abbracciare, ad essere abbracciato, un bambino ha diritto a crescere nella consapevolezza dell’amore, non deve poter pensare che questo non esista o peggio che non sia destinato a lui, che non ne sia meritevole. Noi adulti abbiamo delle responsabilità, abbiamo dei doveri verso di loro, verso tutti i bambini non solo verso i nostri figli, primo fra tutti il dovere di dargli un presente sereno in modo che possano creare un futuro migliore.

lunedì 16 novembre 2015

"Il Sole"

Si parla sempre di quello che non va nella scuola e poco o pochissimo delle cose che funzionano e dei progetti veramente validi. L’anno scorso la PiccolaPeste ha iniziato un progetto come ultimo anno di scuola materna, un progetto nato per accompagnare i bambini per tutta la durata della scuola primaria, il progetto è svolto in collaborazione con il centro diurno di socializzazione "Il Sole". Praticamente un giorno a settimana i bambini ricevono la visita delle persone diversamente abili che frequentano il laboratorio, o vanno a trovarli loro in laboratorio, e insieme ai collaboratori e alle maestre creano un punto di incontro fra loro, ascoltano musica, parlano delle loro giornate, delle cose che amano fare, giocano insieme, fanno dei lavori insieme, imparano a conoscersi, a fidarsi, a capirsi, abbattono le diversità tra loro se mai ci fossero e poi collaborano insieme al progetto teatrale di fine anno, l’anno scorso per esempio hanno messo in scena "il mago di Oz", ed è stato uno spettacolo bellissimo! E non lo è stato solo per la bravura dei bambini a recitare, per i bellissimi costumi realizzati con poco o niente dalle maestre o per le scenografie tutte realizzate dai ragazzi del laboratorio, lo è stato perché proprio quella storia più delle altre racchiudeva il significato dei loro incontri, la diversità che rende le persone speciali, la ricerca di cose che esistono già dentro di noi ma che non pensavamo di possedere.

Trovo che questo progetto sia la cosa più bella e l’insegnamento migliore che la scuola possa dare a mia figlia. Non so come spiegarlo ma lei ogni volta che parla di queste mattinate con i "ragazzi del laboratorio il sole" come li chiama lei, torna a casa felice. Queste persone le stanno insegnando tantissimo. La arricchiscono come persona, le insegnano a non vergognarsi mai, a non rincorrere un ideale di perfezione ma a difendere sempre la propria diversità e individualità e ad apprezzarla negli altri. Perché i bambini nascono puri, non hanno ipocrisie, non hanno pregiudizi ed è importante che crescendo questi valori gli restino dentro.

P.S. Aggiungo un post scriptum a questo post che volevo pubblicare venerdì scorso ma che non ho avuto tempo di finire. A maggior ragione oggi, dopo i fatti di Parigi, credo in quello che ho scritto. I bambini nascono puri e noi abbiamo il dovere di educarli nel rispetto e nella comprensione degli esseri umani, quale che sia la loro etnia, religione, colore, lingua o inclinazione sessuale. Non dobbiamo creargli sovrastrutture né definizioni ma lasciare che siano loro stessi a trarre le loro conclusioni e a decidere cosa è giusto e cosa non lo è, cerchiamo di non "etichettare" mai mentre parliamo, non diamogli una definizione per tutto, cerchiamo di condannare un comportamento, non chi lo applica, forse così cresceremo degli esseri umani migliori. Forse o almeno speriamo.

Sei

Sei. Era lunedì proprio come oggi. Sei anni fa. Sembra passato un giorno. Un giorno denso come le tue giornate di seienne. Tesoro mio. Sei diventata grande. Ti guardo mentre ti vesti e ti lavi, non fai un capriccio, sai che devi andare a scuola e sei bravissima, a volte mi viene di aiutarti e subito mi riprendi "Mamma non preoccuparti! Faccio da sola." Hai ragione, ormai hai sei anni. Sei diventata grande. E non mi sembra vero. Hai le tue passioni. Le tue canzoni preferite. Le tue migliori amiche. Sei testarda e libera come solo una seienne può essere. Ma anche giudiziosa e responsabile. Stai crescendo a vista d’occhio e so che presto, troppo presto dovrò lasciarti andare. Vorrei che queste giornate non finissero mai, vorrei che tu le portassi con te per sempre. Queste giornate fatte di cose imparate, di colori appuntati, di disegni di principesse e draghi, pagine e pagine di B corsive, giornate fatte di sogni e speranze, di corse nel cortile della scuola. Giornate che hanno il sapore di pane e cioccolato e il profumo della pastina in brodo col parmigiano. Giornate passate a correre, a nuotare, a saltare, sempre in movimento, sempre fuori, mai stanca, mai triste. Il regalo più bello che posso farti è che tu porti dentro di te queste giornate per sempre, quando sarai triste o stanca, ripensa ai tuoi giorni di seienne, alla tua gioia, alle tue risate, alle corse e alle cose imparate, agli abbracci la sera nel letto sotto il piumone, quando mi dici "mamma resta qui, ti voglio bene" e io ti rispondo "la mamma ci sarà sempre per te, sei la mia bambina". E lo sarai sempre, questo è certo. Buon 6° compleanno Cate.

mercoledì 4 novembre 2015

Istantanee di felicità #1

Domenica. Il sole che scalda il finestrino. Il paesaggio autunnale con i suoi gialli e arancioni che scorre intorno a noi. Lo stereo suona i Maroon Five, da quando PiccolaPeste li ha elevati a suo gruppo preferito non si ascolta altro. Lei canta, a squarciagola, nel suo improbabile inglese, ed è persino intonata! GranDama la guarda con un misto di orgoglio e ammirazione, è la sua sorella grande e nutre un profondo rispetto e un insano spirito di emulazione nei suoi confronti, per cui non si azzarda a cantare quando canta lei, ma muove il piedino a tempo sul seggiolino e la guarda cercando la sua approvazione. Il Prof sorride, guida e tiene il tempo sul volante, è pur sempre un batterista! Io spio tutto questo dai vari specchietti retrovisori ed elargisco crackers e bottigliette/biberon di acqua e sorrido fra me e me, la felicità si nutre di attimi, momenti semplici e perfetti in cui chi ami sorride.