Si parla sempre di quello che non va nella scuola e poco o pochissimo delle cose che funzionano e dei progetti veramente validi. L’anno scorso la PiccolaPeste ha iniziato un progetto come ultimo anno di scuola materna, un progetto nato per accompagnare i bambini per tutta la durata della scuola primaria, il progetto è svolto in collaborazione con il centro diurno di socializzazione "Il Sole". Praticamente un giorno a settimana i bambini ricevono la visita delle persone diversamente abili che frequentano il laboratorio, o vanno a trovarli loro in laboratorio, e insieme ai collaboratori e alle maestre creano un punto di incontro fra loro, ascoltano musica, parlano delle loro giornate, delle cose che amano fare, giocano insieme, fanno dei lavori insieme, imparano a conoscersi, a fidarsi, a capirsi, abbattono le diversità tra loro se mai ci fossero e poi collaborano insieme al progetto teatrale di fine anno, l’anno scorso per esempio hanno messo in scena "il mago di Oz", ed è stato uno spettacolo bellissimo! E non lo è stato solo per la bravura dei bambini a recitare, per i bellissimi costumi realizzati con poco o niente dalle maestre o per le scenografie tutte realizzate dai ragazzi del laboratorio, lo è stato perché proprio quella storia più delle altre racchiudeva il significato dei loro incontri, la diversità che rende le persone speciali, la ricerca di cose che esistono già dentro di noi ma che non pensavamo di possedere.
Trovo che questo progetto sia la cosa più bella e l’insegnamento migliore che la scuola possa dare a mia figlia. Non so come spiegarlo ma lei ogni volta che parla di queste mattinate con i "ragazzi del laboratorio il sole" come li chiama lei, torna a casa felice. Queste persone le stanno insegnando tantissimo. La arricchiscono come persona, le insegnano a non vergognarsi mai, a non rincorrere un ideale di perfezione ma a difendere sempre la propria diversità e individualità e ad apprezzarla negli altri. Perché i bambini nascono puri, non hanno ipocrisie, non hanno pregiudizi ed è importante che crescendo questi valori gli restino dentro.
P.S. Aggiungo un post scriptum a questo post che volevo pubblicare venerdì scorso ma che non ho avuto tempo di finire. A maggior ragione oggi, dopo i fatti di Parigi, credo in quello che ho scritto. I bambini nascono puri e noi abbiamo il dovere di educarli nel rispetto e nella comprensione degli esseri umani, quale che sia la loro etnia, religione, colore, lingua o inclinazione sessuale. Non dobbiamo creargli sovrastrutture né definizioni ma lasciare che siano loro stessi a trarre le loro conclusioni e a decidere cosa è giusto e cosa non lo è, cerchiamo di non "etichettare" mai mentre parliamo, non diamogli una definizione per tutto, cerchiamo di condannare un comportamento, non chi lo applica, forse così cresceremo degli esseri umani migliori. Forse o almeno speriamo.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un commento...