Quest'estate ho letto un libro che mi ha aperto la mente e il cuore: "Se ti abbraccio non aver paura" di Fulvio Ervas. Era un bel po' di tempo che un libro non mi emozionava tanto, mi sono ritrovata a piangere, a ridere, a provare ansia, frustrazione e gioia come se ne fossi io la protagonista. "Se ti abbraccio non aver paura" parla di un padre e di un figlio, di una malattia, ma soprattutto di viaggi. Viaggi attraverso gli Stati Uniti e poi più in giù, centro america, Brasile, viaggi attraverso noi stessi, sfidando le nostre paure, i nostri timori, dando sfogo ai desideri più reconditi, viaggi attraverso le vite degli altri, così lontane eppure così vicine, a volte più vicine e più comprensibili della vita di nostro figlio. Ma soprattutto io l'ho visto come un viaggio attraverso la vita di un genitore. Dal momento in cui diventiamo genitori veniamo investiti da un carico di responsabilità enorme. Da quel momento siamo soli, soli contro tutti. Contro la società che vuole imporci ciò che è giusto e sbagliato per i nostri figli, soli di fronte ai medici che fin dalla prima ecografia, fin dal primo test vogliono avere voce in capitolo sulle nostre scelte, scelte che riguardano nostro figlio. Soli e responsabili di un'altra vita. Un genitore deve sempre rendere conto delle sue scelte, dei suoi comportamenti, delle sue decisioni, anche se in cuor suo sa cosa è bene e cosa è male per suo figlio, deve comunque motivare la sua posizione e a volte deve convincere anche sè stesso, perchè alla fine i giudici più severi siamo proprio noi. Questo libro mi ha fatto vedere le cose da una prospettiva diversa, non più quella del genitore che lotta per il bene di suo figlio e difende a spada tratta ogni scelta, ma piuttosto quella dell'essere umano che di fronte a tanta responsabilità risponde con l'amore e l'ascolto, saper ascoltare un figlio, i segnali continui che ci manda, capire le sue esigenze ma soprattutto le sue inclinazioni, la personalità, il carattere e accettarlo per come è con tutto l'amore che possiamo, anche se non ci va che sia così, anche se vorremmo che fosse in un altro modo o che si comportasse diversamente, ecco questo fa di noi un genitore, non migliore nè peggiore, semplicemente un genitore.
Questo post partecipa al blogstorming http://genitoricrescono.com/tema-del-mese-genitori-contro-tutti/
ciao ti ho conosciuto col blogstorming,che dire,li ringrazierò per sempre!ho letto i tuoi post (fino a quello di spiderman).questo del blogstorming è molto vero e sono daccordo con te,dobbiamo accettare i figli con tutte le loro sfumature e col loro carattere che mi sono accorta dalla mia di soli 2 anni,che è già più che formato!
RispondiEliminase mio marito legge quello sul monte amiata,domani fa le valigie!
e poi che dire della bimba candidata all'oscar,per me non c'è gara!
grazie delle risate che mi hai regalato,continuerò a passare da te!
francy
Grazie 1000 a te per queste belle parole!
EliminaPassa quando vuoi ;)