Cara Nutrina,
mi sembra ieri che sei venuta a chiamarmi a casa per la prima volta. Era l'estate della 5° elementare e ci conoscevamo solo di vista perchè eravamo vicine di casa, io non c'ero, ero a lezione di pianoforte, mia mamma ti offrì un cremino e ti disse di passare il giorno dopo, e il giorno dopo passasti... e quello dopo e quello dopo ancora... e a settembre quando cominciò la scuola eravamo in classe insieme e tutte le mattine passavo a chiamarti e così per anni... gli inverni passati a fare i compiti vicino alla stufa di Tere, o con la slitta giù per la discesa dietro casa, le estati al pattinaggio, tutte insieme, con Vale e Lisa. E poi le superiori, i primi amori, i primi baci, sempre insieme, sempre vicine di banco... la maturità e l'università, compagne di stanza e di avventure. I fidanzamenti... le separazioni... i pianti, le serate a bere e ballare, a ridere. Il lavoro. I viaggi... un letto condiviso, a volte una cuccetta, a volte una tenda, ma sempre insieme. Ho dei ricordi bellissimi. Stupendi. E adesso sei diventata mamma. E non mi sembra vero che siamo state insieme per tutti questi anni, non mi sembra vero che abbiamo assistito ai momenti più felici dell'una e dell'altra. E non posso evitare di piangere di gioia, per te, per la nuova famiglia che è nata, per questo nuovo, bellissimo, capitolo della tua vita che è nato ieri insieme a Giacomo. Ti voglio bene.
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