"Whiplash"
Se avete la fortuna (come me…) di convivere con un batterista, certamente saprete che loro non suonano semplicemente, loro "sono" la musica o meglio loro "sono" il ritmo. Vivono per il tempo, lo sezionano, lo riempiono, lo allungano, lo accorciano. Il batterista è un perfezionista. Se sbaglia un qualsiasi strumento si sente una sbavatura nella melodia, se la batteria sbaglia il tempo tutta l’orchestra va a puttane. Ecco mettete questi concetti in un film: c’è un batterista jazz perfezionista e molto dotato, c’è un insegnante talentuoso dai metodi non proprio delicati che vuole spingere il genio sul filo della follia e vedere quanto resta in piedi e poi c’è la musica, il jazz. Un film molto molto bello. Intenso è la parola giusta. Una frase su tutte mi ha lasciato il segno: "Non esistono in qualsiasi lingua del mondo due parole più pericolose di "bel lavoro"! ", perché è vero, nel momento in cui una persona è gratificata smette di impegnarsi, pensa in qualche modo di essere "arrivato" lì dove voleva andare e invece no, invece il professor Fletcher è lì per ricordarglielo, come dice lui stesso : "Ero lì per spingere le persone oltre le loro aspettative, era quella la mia assoluta necessità. Altrimenti avremmo privato il mondo del futuro Luis Armstrong o del futuro Charlie Parker."
"Tutto può cambiare"
Ecco una bella "commedia romantica" dove il romanticismo c’è ma non si vede. Niente di stucchevole. Una commedia sulla musica dove una cantante è interpretata da un’attrice (Keira Knightley) e dove un cantante (quello dei Maroon5) diventa un attore che interpreta un cantante. E in mezzo a loro un grande Mark Ruffalo, che se non lo conoscete è il momento di farlo, produttore in crisi, un po’ visionario, un po’ barbone, un po’ marito innamorato, un po’ padre in crisi, molto realista e molto umano. Un film che scorre bene. Un film che appena finito vorreste rimettere da capo. Un film che vi farà andare a letto leggeri e contenti.
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