Nevica. Da venerdì notte nevica, poi piove, poi rinevica. La GranDama è stata tipo un paio d’ore affacciata alla finestra della cucina (a proposito, mi sono venuti due bicipiti invidiabili!) guardava questa sua prima nevicata con gli occhi sbrilluccicosi di gioia che solo i bambini hanno, poi si girava e mi faceva “guadda”, “amore guaddo, è la neve, N-E-V-E”, “neue?”, “si la neve”, “guadda!” estasiata… e così via…
Sabato mattina in piena tormenta di neve (le mie ultime parole prima di uscire di case sono state “vedrai che rischiara”) siamo usciti che sembravamo l’armata brancaleone: Prof alla guida del bob su cui sedevano, dietro PiccolaPeste e davanti, stretta nell’abbraccio fraterno, GranDama, io ulrima chiudevo la cordata. Ad un certo punto nevicava così forte che le due pupe sembravano due pupazzi di neve, Gran Dama si è anche addormentata nell’abbraccio fraterno e i fiocchi di neve le si scioglievano sul visino bagnandola tutta… roba che se ci fosse stato qualcun altro in giro e c’avesse visto, capace che ce la toglievano… sempre che riuscissero a liberarla dall’abbraccio della sorella.
Io e PiccolaPeste abbiamo sciato sia sabato che domenica pomeriggio, nevicava e faceva un freddo bestia, ma è stato bello tenersi abbracciate in seggiovia e fermarci a bere un orzo caldo… “alla bimba una bella cioccolata?” “no l’orzo è per lei…” perplessità “ok ne faccia due” PiccolaPeste è una bimba come dire… ruspante! E poi come nelle migliori tradizioni ci siamo perse e abbiamo dovuto supplicare che ci facessero salire in seggiovia perché avevamo la macchina dall’altra parte della montagna, proprio stavolta che le avevo promesso di portarla a casa prima. Quando uno l’organizzazione non ce l’ha nel DNA…
Inoltre ho scoperto che la neve ci rende bipolari. Alterniamo serate in cui GranDama testa la nostra pazienza e le nostre forze a momenti decisamente più romantici: “hey pagnotta me lo dai un bacio?” “mmmmmm-mah” e ti si appiccica a bocca aperta in una guancia tipo ventosa. E per la serie anche le Pesti piangono: “amore perché piangi? Che c’hai?” “non te lo dico, indovina” “come faccio a indovinare? Sei triste?” “no… piango perché ti voglio bene…” avrei voluto dirle che non si piange per amore ma ha 5 anni, il pippone glielo sparo fra una decina d’anni, nel frattempo me l’abbraccio stretta e mi beo di questo sentimento così puro e bello da farle e farmi venire le lacrime agli occhi.
BELLISSIMO POST...DA LUCCICONI
RispondiEliminaBUZZO
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RispondiEliminagrazie! ci proverò <3
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