Queste a sinistra sono le nuove scarpe della PiccolaPeste. Che dire... Buon sangue non mente! Stiamo allevando una piccola sneakers-dipendente, come sua madre e suo padre :)
Del resto cosa volete che vi dica una che si ricorda tutti i modelli di sneakers che ha avuto? Dalle Diadora gialle e blu degli anni 80 (comprate due volte!), alle tennis classic Nike (quelle bianche con la virgola blu), passando per le gazelle, le stan smith, fino ad arrivare a quest'ultimo acquisto (a destra) targato adidas decisamente poco "da signora"... Ma come son belle!!! ;) E' che noi siamo così, abbiamo lo spirito da sneakers... :D
Vi lascio con questo aneddoto legato ad un vecchio paio di adorate sneakers...
Solo per il gusto di raccontarlo...
A volte uno fa delle cose solo per il gusto di raccontarle... siamo esseri umani in fondo, viviamo anche di autocelebrazione. Non so perchè adesso, in una pausa a lavoro, mentre aspetto che Linux faccia il suo dovere, guardando le mie vecchie Stan Smith mi viene in mente questa frase... Forse perchè guardare questo vecchio paio di scarpe mi fa venire in mente un ancor più vecchio paio di scarpe, le mie vecchie Gazelle... erano proprio un bel paio di sneakers. Le classiche, pelle bianca, strisce azzurre. Sapete, le classiche scarpe che uno dice “le metti su tutto”. C’ero legata. Davvero! Ad un paio di scarpe! È quasi assurdo... comunque... erano molto vecchie quando decisi di liberarmene. Non mi decidevo però. Avrei voluto per loro un’ultima avventura, un ultimo viaggio, non so bene, avrei voluto che “rimanessero in vita” anche dopo di me... Portarle finchè non mi si fossero rotte ai piedi mi pareva ingiusto (oltre che antiestetico...) ma anche buttarle nella spazzatura mi pareva una mancanza di rispetto, in fondo mi avevano accompagnato fedelmente per anni e chiuderle in una scatola in soffitta? No, sarebbe stato peggio di qualsiasi cosa per loro che avevano corso sui prati e giocato con la sabbia del mare... Così mentre decidevo arrivò l’estate, di nuovo, e di nuovo le mie Gazelle “andavano su tutto”, come facevo a buttarle? Alla fine dell’estate partimmo per la Francia, due settimane, di cui una in giro per Bretagna e Normandia e una a Parigi, decisi che sarebbe stata la loro ultima avventura, una volta a Parigi le avrei lasciate là, non sapevo ancora nè dove nè come ma decisi così e le misi in valigia. La vacanza volgeva al termine ed io non avevo ancora deciso... una mattina decidemmo di fare shopping e fu in quell’occasione che dentro un adidas store vidi loro, le vecchie Stan Smith che indosso, erano bellissime nella loro semplicità di bianco e verde, con i loro skretch che mi ricordavano tanto le scarpette che avevo alle elementari... le comprai. Una volta a casa salutai le mie scarpe e le riposi nella scatola delle nuove, il passaggio di testimone era avvenuto, adesso mi rimaneva solo da decidere cosa farne. La mattina dopo, era il nostro ultimo giorno a Parigi, decidemmo di fare una passeggiata nel quartiere di Belleville e da lì andare al cimitero monumentale del Pere Lachaise, sì proprio quello in cui riposano Oscar Wilde, Modigliani, Jim Morrison... portai con me anche la scatola con le vecchie scarpe decisa a dargli degna sepoltura assieme a questi grandi nomi, ma poi, una volta nel quartiere, mi resi conto di quante persone avessero ai piedi scarpe in condizioni peggiori di quelle che io stavo per buttare e così decisi che le avrei “appoggiate” con tutta la scatola in un cestino proprio di fronte al cimitero, chissà magari potevano servire a qualcuno. All’uscita del cimitero guardai dentro al cestino, non c’erano più nè la scatola nè le scarpe, non so che fine abbiamo fatto ma... a me piace pensare che passeggino ancora per le strade di Belleville. E mi piace pensare che ogni volta che guarderò le foto di Parigi oppure un vecchio paio di sneakers ricorderò questa storia e la racconterò, solo per il gusto di farlo.
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