Mi sono sempre chiesta come facessi a dormire prima di Loro. Dormire nel senso più alto del termine, ossia cadere in uno stato di trance da cui non mi svegliava neanche il temporale figurarsi una vocina che chiama "mamma". Come farò? Pensavo. Invece. Non ho mai saputo come sia successo ma sia per Caterina che per Annalisa mi sono sempre svegliata al primo "Eh…" non ho dato mai a nessuna delle due il tempo di farlo diventare "U’nghe!". E così l’altra notte ho sentito "mamma", con quella voce schietta e sicura, era Annalisa. L’ho portata nel lettone. Dopo un paio d’ore sento una manina che mi tocca il braccio "posso?" "ma certo amore" era Caterina. Sono arrivate e il sonno è svanito. Scacciato da un pensiero e poi da un altro e un altro ancora. Quando non riesci a dormire il mondo assume delle connotazioni strane e preoccupanti, avrò fatto questo? Avrò fatto quello? Cosa dovevo fare domani? L’inevitabilità delle liste… devo passare qui, devo passare lì, devo telefonare a… E i sensi di colpa, sarò una buona madre? Perché mia figlia non vuol leggere? Dovrei insistere di più per farla leggere? Dovrei chiedere il part time per seguirla nei compiti? Oddio! Come farò adesso che anche Annalisa andrà alla materna e usciranno entrambe alle 16 da scuola? Io lavoro fino alle 17! Che ricordo avranno della loro madre? Una sciagurata sempre di corsa?! Una che non c’era mai?! Dalla veneziana cominciano a entrare le prime luci dell’alba e qualche uccellino comincia a cinguettare al nuovo giorno. Mi giro e loro sono lì, una rannicchiata, l’altra a braccine e gambe aperte che russa piano. Le guardo e come mi succede sempre, quando le guardo con calma, non per vedere se sono a posto o per sgridarle, quando le guardo con calma per guardarle e basta, penso: le mie bambine. LE-MIE-BAMBINE. MIE. BAMBINE. E il cuore fa "Poff!!" che per me sarebbe il suono di quando si apre un paracadute no? POFF!!! Il cuore si allarga, si apre, il battito rallenta e resto lì cullata dal vento delle emozioni a bearmi del mio personalissimo panorama. Allora le abbraccio tutte e due, che ancora mi ci entrano in un abbraccio solo, e mi addormento con l’odore dei loro capelli sotto il naso. Un odore che, ne sono certa, non riuscirò a scordare neanche quando avranno vent’anni.
“Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina”. Sant’Agostino.
martedì 12 luglio 2016
mercoledì 6 luglio 2016
Film e Libri che mi sono piaciuti ultimamente
"Purity" - Jonathan Franzen
Quello che mi piace di Franzen è che riesce a prendere una parola o un concetto e ci costruisce un intero libro. E che libri! Come per "Le correzioni" e "Libertà" anche "Purity" è al tempo stesso una parola, un concetto, un filo conduttore e in questo caso anche il nome della protagonista del libro: Purity Tyler. Purity, purezza, candore, è questo quello a cui aspirano tutti i protagonisti del libro. Ma ovviamente questo non è possibile, perché la natura umana non è pura, perché per raggiungere la purezza siamo costretti a scendere a compromessi e quei compromessi comprometteranno inevitabilmente il candore avvelenando la vita di chi lo persegue. Non aspettatevi una lettura semplice, "estiva", Franzen non lo è mai. Ma l'architettura delle sue storie, la precisione della scrittura, l'uso efficace e attento delle parole, il suo modo di porre il lettore di fronte ad ogni punto di vista è a dir poco geniale.
"Mi chiamo Lucy Barton" - Elizabeth Strout
Letto in tre giorni, questo libricino a metà tra un racconto e un romanzo è stato veramente una rivelazione. Elizabeth Strout ha uno stile schietto, familiare, dà la sensazione di leggere una lettera inviata da una cugina o da una sorella. La storia è quella di Lucy Barton, donna dall'infanzia difficile che si scopre scrittrice perché come dice lei stessa attraverso uno dei personaggi "ciascuno ha soltanto una storia. Scriverete la vostra unica storia in molti modi diversi. Ma tanto ne avete una sola". E la storia di Lucy parla soprattutto del rapporto madre-figlia e di quanto, nonostante le circostanze, questo sia indissolubile. Di come ciò che ci succede durante la vita, dalle più piccole cose fino a quelle più importanti, ci influenzino e ci condizionino e di come in qualche modo scegliamo di andare avanti.
"Annie, la felicità è contagiosa"
E' un periodo che le bimbe più che i cartoni animati mi chiedono di vedere dei film. Su SKY se ne trovano di veramente carini per i bambini ma questo è esattamente il tipo di film che definirei: per tutta la famiglia. A parte che è un musical e io ADORO i musical! Ma anche la storia è bella e secondo me "istruttiva". Senza contare che vedere una seienne e una duenne ballare e cantare (in inglese...ah! ah! ah!) per la casa non ha prezzo!
"Alice attraverso lo specchio"
Qui è proprio un altro paio di maniche perché tra effetti speciali e rocambolesche scene in 3D questo è un film che tiene proprio incollati alla poltroncina. La Peste è una fan di Alice e il cappellaio ormai è un amico di famiglia. Mi piace l'atmosfera onirica di sottomondo e che vi devo dire... andate a vederlo secondo me vi divertirete quanto noi!
Quello che mi piace di Franzen è che riesce a prendere una parola o un concetto e ci costruisce un intero libro. E che libri! Come per "Le correzioni" e "Libertà" anche "Purity" è al tempo stesso una parola, un concetto, un filo conduttore e in questo caso anche il nome della protagonista del libro: Purity Tyler. Purity, purezza, candore, è questo quello a cui aspirano tutti i protagonisti del libro. Ma ovviamente questo non è possibile, perché la natura umana non è pura, perché per raggiungere la purezza siamo costretti a scendere a compromessi e quei compromessi comprometteranno inevitabilmente il candore avvelenando la vita di chi lo persegue. Non aspettatevi una lettura semplice, "estiva", Franzen non lo è mai. Ma l'architettura delle sue storie, la precisione della scrittura, l'uso efficace e attento delle parole, il suo modo di porre il lettore di fronte ad ogni punto di vista è a dir poco geniale.
"Mi chiamo Lucy Barton" - Elizabeth Strout
Letto in tre giorni, questo libricino a metà tra un racconto e un romanzo è stato veramente una rivelazione. Elizabeth Strout ha uno stile schietto, familiare, dà la sensazione di leggere una lettera inviata da una cugina o da una sorella. La storia è quella di Lucy Barton, donna dall'infanzia difficile che si scopre scrittrice perché come dice lei stessa attraverso uno dei personaggi "ciascuno ha soltanto una storia. Scriverete la vostra unica storia in molti modi diversi. Ma tanto ne avete una sola". E la storia di Lucy parla soprattutto del rapporto madre-figlia e di quanto, nonostante le circostanze, questo sia indissolubile. Di come ciò che ci succede durante la vita, dalle più piccole cose fino a quelle più importanti, ci influenzino e ci condizionino e di come in qualche modo scegliamo di andare avanti.
"Annie, la felicità è contagiosa"
E' un periodo che le bimbe più che i cartoni animati mi chiedono di vedere dei film. Su SKY se ne trovano di veramente carini per i bambini ma questo è esattamente il tipo di film che definirei: per tutta la famiglia. A parte che è un musical e io ADORO i musical! Ma anche la storia è bella e secondo me "istruttiva". Senza contare che vedere una seienne e una duenne ballare e cantare (in inglese...ah! ah! ah!) per la casa non ha prezzo!
"Alice attraverso lo specchio"
Qui è proprio un altro paio di maniche perché tra effetti speciali e rocambolesche scene in 3D questo è un film che tiene proprio incollati alla poltroncina. La Peste è una fan di Alice e il cappellaio ormai è un amico di famiglia. Mi piace l'atmosfera onirica di sottomondo e che vi devo dire... andate a vederlo secondo me vi divertirete quanto noi!
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